Un nocciolo di aria molto gelida, soprattutto in quota, in discesa dalla Calotta Polare norvegese, nel corso delle prossime 24 ore raggiungerà le nostre estreme regioni meridionali dopo aver attraversato tutta l'Europa orientale, sfondando sull'Adriatico dopo aver oltrepassato le Alpi Dinariche.
Questa massa di aria gelidissima in quota, caratterizzata da isoterme di ben -36°C a circa 5100 metri di altezza, tenderà a scorrere sopra le miti acque del Tirreno e dello Ionio, innescando condizioni di spiccata instabilità invernale. Maltempo che verrà facilitato dal fenomeno del “Tirreno sea effect snow” che sfornerà precipitazioni sparse, anche a sfogo temporalesco, che dal mare delle Eolie si muoveranno molto velocemente in direzione delle coste tirreniche del messinese e sullo Stretto di Messina, dando luogo ad intensi rovesci di neve sui Nebrodi e i Peloritani, fin dai 600-500 metri, ma con la quota neve tendente a calare in modo anche drastico nel corso della serata e della nottata successiva, quando l’afflusso di aria molto più fredda nei bassi strati, combinata in quota con un nocciolo gelido con valori di -36°C a 5000 metri, permetterà alla neve fresca di spingersi fino ai 300-200 metri, imbiancando l’intera fascia collinare del messinese.
Mentre in montagna, soprattutto sui Nebrodi, già domani mattina, venerdì 4 gennaio, le continue precipitazioni nevose rischiano di determinare pesanti accumuli di neve, anche oltre il mezzo metro di neve fresca, con villaggi montani come Floresta che rischiano di superare i 70-80 cm. Difatti in presenza di venti da Nord N-NO, gli effetti del “Tirreno sea effect snow” si avvertiranno maggiormente fra l’intera fascia nebroidea e i Peloritani, che nella mattinata di domani riceveranno nevicate intermittenti, con attecchimento che dalla sera precipiterà fin dai 200 metri.
Sulle coste invece si assisterà al passaggio piuttosto intermittente, e alternato a pause asciutte, di piogge molto fredde miste a rovesci di neve tonda e persino chicchi di grandine di piccola taglia. Ma attenzione, perché dalla prima mattinata venerdì 4 gennaio con l’ingresso di aria sempre più fredda (isoterma prossima ai -7°C a 1100 metri pronta ad abbracciare il messinese) e l’abbassamento della quota dello “zero termico”, fin sotto i 400-300 metri, i fiocchi di neve, durante i rovesci più intensi, rischiano di spingersi fin sul litorale, seppur sempre molto bagnati e misti alla neve tonda.
In particolare sulle coste sottovento al vento di tramontana e maestrale (quindi non esposte al calore latente sprigionato dal mare), come quella dello Stretto di Messina e del versante ionico, fino a Taormina, non si possono escludere neanche temporanei accumuli (velo bianco) durante il passaggio dei rovesci e dei temporali di neve più intensi. In particolare su alcune zone della città e lungo la costa ionica la tramontana, provenendo da terra (scendendo dai Peloritani già innevati l’aria si raffredderà ulteriormente), rischia di causare quel giusto raffreddamento della colonna d’aria, in grado di garantire l’ambiente adatto per fioccate e rovesci di neve molto veloci durante la mattinata.
Al momento il rischio di un evento nevoso sul litorale si aggira attorno il 55-60%, con un picco massimo fino al 65% atteso molto probabilmente nella mattinata e il primo pomeriggio di domani, quando si aprirà una breve finestra favorevole alla neve sulle coste, con la graduale attenuazione dei venti di tramontana e l’infiltrazione di umidità nei bassi strati da N-NO che agevolerà il conseguente sviluppo di nubi bianchissime e completamente ghiacciate in grado di arrecare precipitazioni, ovviamente prevalentemente nevose date le temperature molto basse che non dovrebbero superare i +4°C +5°C di massima e minime che durante i rovesci più intensi potranno scendere sotto i +2°C. Ma nei quartieri più alti della città ci avvicineremo ai +0°C, con il rischio di formazioni di ghiaccio nelle aree innevate.
I colli messinesi dovrebbero tingersi di bianco fin dal basso, pertanto sono sconsigliate le escursioni se si è sprovvisti di catene o gomme da neve, causa il ghiaccio che si formerà sulla strada. Molte strade provinciali rischiano di essere impercorribili se si è sprovvisti di catene o gomme termiche da neve.
Daniele Ingemi