Fortunatamente il grosso del maltempo è appena passato. L’intensa bufera di ponente e maestrale che ieri ha sferzato il messinese, con raffiche che hanno superato picchi di oltre 90-100 km/h lungo alcune vallate dei Peloritani, sta lasciando il posto a più freddi ma meno intensi venti di tramontana che annunciano l’allontanamento della profonda circolazione ciclonica in direzione dello Ionio. Già a partire dalla serata il tempo andrà gradualmente a migliorare, con le ultime piogge in spostamento sullo Ionio. Da domani l’irrompere di un promontorio di alta pressione dalla Spagna favorirà una più decisa stabilizzazione dell’atmosfera, con il ritorno a condizioni di tempo più soleggiato, in un contesto climatico decisamente gradevole durante le ore centrali della giornata. Merito anche dell’attenuazione sensibile dell’intensa ventilazione settentrionale che ha reso il Tirreno da agitato a molto agitato. Le temperature massime, grazie al soleggiamento, subiranno un aumento, con punte di oltre +16°C +17°C in città. Stazionarie invece le minime.
La giornata di venerdì 10 marzo dovrebbe essere caratterizzata da una sostanziale stabilità, con cieli in prevalenza poco nuvolosi e ampi spazi soleggiati per l’intero arco del giorno. Solo lungo la fascia tirrenica potranno passare degli annuvolamenti del tutto innocui, specialmente nel corso della serata. Venti ancora da deboli a moderati settentrionali, mari mossi, specialmente il Tirreno.
Anche le giornate di sabato e domenica dovrebbero trascorrere all’insegna del bel tempo e del clima soleggiato grazie al ritorno dell’alta pressione. Solo nel corso della mattinata di sabato degli annuvolamenti, prodotti da infiltrazioni di umidità nei bassi strati, potrebbero addensarsi ai litorali della costa tirrenica messinese. L’avvento di aria più fredda da Nord, sospinta dalla tramontana, dovrebbe favorire un generale calo delle temperature, che si avvertirà soprattutto durante la giornata domenicale, allorquando sullo Stretto irromperanno correnti più fredde in scivolamento direttamente dai Balcani.
Daniele Ingemi