L’affondo dell’aria fredda, la stessa responsabile delle abbondanti nevicate cadute nei giorni scorsi in Appennino, fin sull’entroterra del Marocco e dell’Algeria ha causato la nascita di un nuovo, quanto profondo, vortice mediterraneo, con valori di circa 1000 hpa, fra la costa algerina e le Baleari. Questo ciclone mediterraneo sta richiamando sulla nostra regione un impetuoso flusso sciroccale che già eccede la soglia d’attenzione, raggiungendo carattere di burrasca. L’aria più temperata sospinta dai forti venti di scirocco, oltre a far innalzare le temperature, sta già contribuendo a fondere buona parte del manto nevoso depositato nei giorni scorsi fra Etna e Nebrodi. Se poi ci si aggiunge la pioggia, che già a partire da domani cadrà copiosa sul versante orientale dei monti Peloritani, a seguito della risalita da sud dalla costa libica di un intenso sistema frontale, il rischio di avere delle situazioni di “stress” idraulico che potrebbe innescare anche delle ondate di piena lungo le principali fiumare, diverrà molto elevato. A partire dalla tarda mattinata e dal pomeriggio di domani l’intenso flusso sciroccale, che raggiungerà carattere di burrasca, interagendo con l’orografia dell’Etna e dei Peloritani produrrà dei fenomeni precipitativi particolarmente intensi che sotto la spinta della forte ventilazione sud-orientale potranno sconfinare anche sulla fascia tirrenica del messinese, interessando soprattutto il barcellonese e il milazzese.
I forti venti di scirocco che risaliranno lo Ionio si incanaleranno sullo Stretto di Messina, con una intensa ventilazione da S-SE e SE che eccederà la soglia d’attenzione già dalla prossima notte, con raffiche che potranno sfondare la soglia dei 70-80 km/h in città, e picchi anche sui 90 km/h lungo l’imboccatura nord dello Stretto, fra Villa San Giovanni e Capo Peloro. Lo scirocco intenso anticiperà l’intenso sistema frontale che dal pomeriggio di domani apporterà piogge, rovesci e temporali che si dovrebbero concentrare sul settore ionico, per poi risalire dal catanese verso il messinese, scorrendo lungo il versante orientale dell’Etna e dei Peloritani. Qui pero la presenza dei forti venti di scirocco, particolarmente sostenuti nei medi e bassi strati, inclinando le imponenti nubi che si addosseranno sulla cima dell’Etna e dei Peloritani verso nord-nord/est, rischia di far sconfinare le piogge e i temporali anche su parte del versante tirrenico messinese, dove una volta cessato lo scirocco si potrebbero verificare piogge molto intense e forti temporali.
In città il grosso del maltempo si dovrebbe vedere nelle prime ore di lunedì 23 gennaio, per l’avvicinamento dallo Ionio di una “linea di convergenza” fra venti di scirocco e libeccio, che favorirà la risalita, da Sud, di temporali e di rovesci molto intensi. Soprattutto sulle località della riviera ionica messinese e sui quartieri della zona sud della città, fra Giampilieri e Tremestieri, dove transiteranno nuclei precipitativi che presenteranno al proprio interno forti nubifragi che potranno scaricare abbondantissimi accumuli pluviometrici nelle aree pedemontane del versante orientale dei Peloritani. In 2-3 ore potrebbe precipitare tantissima acqua che nei centri urbani, soprattutto lì dove è mancata una attenta manutenzione di tombini e griglie, potrebbe originare allagamenti istantanei e colate detritiche. Nel corso della mattinata di lunedì 23 questa linea temporalesca, prima di allontanarsi verso le coste calabresi, sfogherà sull’area dello Stretto di Messina e sulla costa ionica messinese, scaricando apporti pluviometrici particolarmente abbondanti lungo la dorsale peloritana, capaci di determinare allagamenti sui centri abitati e l’istantanea piena di fiumare e piccoli corsi d’acqua.
Oltre alle piogge intense e ai temporali nel corso del weekend bisognerà fare i conti con un altro fenomeno, ossia le mareggiate da SE che flagelleranno l’intero litorale ionico, con onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 3,0-4,0 metri di altezza sullo Stretto, e picchi di oltre 5,0 metri sullo Ionio. Parte di queste onde già stanotte si propagheranno all’interno dello Stretto di Messina, sotto forma di onde lunghe da S-SE che si romperanno con grande impeto sulle spiagge della città, da Giampilieri alla riviera nord, aggravando ulteriormente il fenomeno dell’erosione e mangiando interi tratti di litorale. E come capita sempre in questi casi la mareggiata da sud-est, rimuovendo enormi masse di sedimenti sabbiosi dalla costa di Mili e Tremestieri, favorirà l’ingresso di nuovo materiale sabbioso all’interno del porto di Tremestieri. L’intenso moto ondoso prodotto dallo scirocco inoltre rischia di determinare il cosiddetto “effetto tappo” alla foce, ergendo un “muro” all’onda di piena che scende dai torrenti. Condizione che rischia di enfatizzare gli effetti degli allagamenti in caso di eventi precipitativi molto intensi.
Daniele Ingemi