Dopo una settimana dominata dai venti di libeccio e ostro che, come previsione, hanno determinato un temporaneo aumento dei valori termici, che si sono spinti fin sopra i +16°C +17°C, con picchi ben oltre i +18°C sulla costa tirrenica (Capo d’Orlando), ora si comincerà a voltare pagina. Come annunciato diversi giorni fa, proprio a cavallo di questo weekend, si assisterà ad un radicale cambiamento della circolazione atmosferica, con l’avvento sul bacino centrale del Mediterraneo di masse d’aria molto fredde, d’estrazione polare continentale, che fra la serata di domenica e la mattinata di lunedì si verseranno sull’Adriatico meridionale e sullo Ionio, tramite intensi e gelidi venti di tramontana e maestrale. Questo radicale mutamento della circolazione atmosferica verrà imposto dal passaggio, sull’estremo nord della Norvegia, di un profondissimo ciclone polare (vortice polare) che avrà il merito di fare da “apripista” all’intensa ondata di freddo che dalla Lapponia, attraverso il Baltico e la Polonia, affonderà sulla pianura Danubiana e sui Balcani, tracimando in un secondo momento sull’Adriatico meridionale e sullo Ionio attraverso i forti venti di caduta (correnti gelide e discendenti analoghe alla Bora del Golfo di Trieste) in uscita dai valichi delle Alpi Dinariche.
Nonostante un tentennamento da parte dei principali modelli matematici, ancora in disaccordo riguardo l’entità del freddo che potrebbe tracimare sulla Sicilia, posso dare per certo che da lunedì 9 Febbraio tutto il messinese farà i conti con una intensa ondata di freddo, di natura continentale, capace di far crollare i termometri fino a valori di soli +3°C +4°C a livello del mare, mentre nelle località collinari di Nebrodi e Peloritani la colonnina di mercurio piomberà sotto i +0°C, con possibilità di gelate già sopra i 500-400 metri già dalla nottata di lunedì. A ciò va sommato pure l’effetto degli intensi venti di maestrale e tramontana che dal pomeriggio domenicale renderanno l’atmosfera molto fredda, facendoci avvertire temperature ben più fredde del valore reale. Tanto che lunedì, a livello del mare, a causa dei refoli di tramontana si potranno percepire temperature di +0°C, se non addirittura poco sotto.
Come accade spesso in queste ondate di freddo molto intenso che sfila dai Balcani lo sfondamento dell’aria molto fredda in quota, che dalle Alpi Dinariche si fionderà sull’Adriatico meridionale e in parte pure sul versante orientale del Tirreno meridionale, già dal pomeriggio di domenica 8 Febbraio produrrà un peggioramento, prodotto proprio dai forti contrasti termici che si verranno a realizzare, fra l’aria gelida (-34°C a 5100 metri) che scorrerà sopra le più miti acque del Tirreno (+16°C). Questi fortissimi divari termici, fra bassa e media troposfera, innescheranno il cosiddetto “Tirreno sea effect snow”: ossia la formazione di imponenti annuvolamenti cumuliformi (cumuli, cumulonembi) in grado di apportare rovesci o temporali, che spesso possono assumere carattere nevoso fino a bassissima quota.
In queste condizioni però, in presenza di un NO e N-NO, gli effetti del “Tirreno sea effect snow” si avvertiranno maggiormente fra l’intera fascia nebroidea e i Peloritani, che fra la serata di domenica e la mattinata di lunedì 9 riceveranno persistenti precipitazioni di moderata intensità, prevalentemente nevose inizialmente dagli 800-700 metri. Ma dalla prima mattinata di lunedì 9 Febbraio, con l’ingresso dell’aria sempre più fredda e l’abbassamento della quota dello “zero termico”, fin sotto i 500-400 metri, la neve scenderà fino a partire dai 300-400 metri, imbiancando per bene tutta la fascia collinare nebroidea e peloritana. I colli dovrebbero tingersi di bianco fin dal basso, pertanto si sconsigliano le escursioni verso Dinnamare se si è sprovvisti di catene o gomme da neve, causa il ghiaccio che si formerà sulla strada. Nel corso della mattinata di lunedì 9 Febbraio il passaggio in quota di un nucleo di vorticità, in aria gelida in quota, potrebbe favorire la formazione di nuclei temporaleschi, fra il basso Tirreno e lo Ionio, in grado di sfornare spettacolari temporali nevosi, con grani di neve e rovesci di gragnola capaci di spingersi (nel nucleo delle precipitazioni) fino alle zone costiere della tirrenica e sull’area dello Stretto di Messina, con possibilità di accumuli al suolo in caso di rovesci intensi. In tali circostanze le precipitazioni, imframmezzate durante il giorno da pause asciutte e spazi soleggiati, risulteranno prevalentemente nevose nelle aree interne, ed a tratti pure abbondanti, tanto da provocare non pochi disagi.
Soprattutto lunedì 9 si raccomanda la massima prudenza a chi sarà costretto a viaggiare verso i paesi dei Nebrodi e dei Peloritani, causa la possibile formazione di lastre di ghiaccio sui terreni innevati. Per cui occorrerà attrezzarsi per bene, con gomme e pneumatici di neve, per evitare di rimanere bloccati sulle strade di montagna. Il freddo ci terrà compagnia per buona parte della prossima settimana, tanto che fra martedì 10 e mercoledì 11 si assisterà ad una nuova recrudescenza del maltempo invernale, con la probabilità di nuove spettacolari nevicate fino a quote collinari su Nebrodi e Peloritani. Ma non mancheranno ulteriori sorprese, visto che l’aria fredda scivolando sullo Ionio rischia di favorire l’innesto di nuove ciclogenesi che riserveranno ulteriori prospettive di neve.
Daniele Ingemi