L’aria frizzante di queste ore rischia di essere un lontano ricordo nei prossimi giorni, causa l’arrivo di aria molto mite, di origine sub-tropicale oceanica, che farà il suo ingresso sul Mediterraneo, sotto la spinta delle intense correnti occidentali che fuoriescono dal continente nord americano. Il ricompattamento del vortice polare, dopo la crisi di metà gennaio, culminata con l’ondata di gelo finita sui Balcani e Grecia, sta determinando un nuovo rinforzo dei miti venti occidentali sull’Atlantico settentrionale.
Il poderoso rinforzo delle correnti atlantiche viene spiegato dall’inasprimento del “gradiente termico” tra le latitudini artiche e l’area temperata. In particolare sull’Asia orientale, cosi come sul Canada centro-orientale, a causa della bilobazione del vortice polare in due grandi “lobi” secondari (aree di bassa pressione con elevata vorticità positiva in quota) posizionati fra la Siberia orientale e l’Arcipelago Artico canadese, si sono instaurate delle vaste aree di aria molto fredda, per non dire gelida, in grado di produrre dei formidabili “gradienti termici” che hanno alimentato ulteriormente il ramo principale della corrente a getto, imprimendogli forza e velocità lungo l’intero emisfero.
Questo forte “gradiente termico” in quota, che si è venuto ad innescare fra i territori della Siberia orientale e la Cina centrale, sta anche favorendo un consistente rinforzo della corrente a getto (getto polare), che dal Pacifico occidentale, con massimi di velocità di oltre i 300-340 km/h a 10000 metri di altezza, si sono estesi molto velocemente sopra i cieli del Canada e degli USA settentrionali, prima di versarsi sull’Atlantico occidentale, inibendo le spinte meridiane dell’anticiclone delle Azzorre.
La presenza di una corrente a getto molto forte, rinvigorita da queste forti differenze di temperatura fra la zona Artica e le latitudini temperate, ha totalmente inibito lo sviluppo di onde troposferiche vigorose e ben strutturate, capaci di ergersi fino alle latitudini artiche e intaccare nuovamente dall’interno la figura del vortice polare troposferico.
In tale contesto di elevata velocità dei flussi occidentali le masse d’aria molto gelide, d’estrazione artica, ora rischiano di rimanere confinate al di là del Circolo Polare Artico, favorendo un netto rinvigorimento del ramo principale della corrente a getto che ora esce a gran velocità dal continente nord americano. Fino a quando la struttura del vortice polare non comincerà a perdere un po’ del suo smalto diventerà difficile vedere importanti ondate di freddo dirette verso l’Europa e il bacino del Mediterraneo.
Le correnti atlantiche continueranno a dominare lo scenario meteorologico su tutto il continente, influenzando in modo significativo anche l’andamento meteorologico sul nostro Paese, e sul Mediterraneo più in generale.
Almeno fino alla prima e seconda decade del mese di febbraio la tendenza è verso un continuo passaggio di fronti e perturbazioni atlantiche, che interesseranno maggiormente le regioni settentrionali e tirreniche, con piogge e frequenti burrasche di vento (fra libeccio, ponente e maestrale), inframezzate da brevi pause anticicloniche.
Meno piogge e temperature sopra le medie sono attese sulle regioni del versante adriatico, all’estremo sud e sulla Sicilia. In quest’ultima solo i versanti tirrenici beneficeranno di maggiori accumuli pluviometrici.