L’affondo del nucleo di aria fredda proveniente dal nord Europa, come previsto la scorsa settimana in questo articolo, oltre ad accentuare l’instabilità, ha riportato la neve fino a bassa quota fra Nebrodi, Peloritani ed Etna, con accumuli già a partire dagli 800 metri, e dai 900 metri sulle principali cime dei Peloritani. Nella serata di ieri il passaggio di una “comma” (un corpo nuvoloso che assume la tipica forma a virgola, composto da nubi cumuliformi che producono temporali)ha portato una diffusa attività temporalesca, accompagnata da rovesci grandinigeni e nevicate a partire dagli 800 metri che hanno imbiancato le vette della dorsale peloritano, con accumuli sui 3-5 cm a Dinnamare. Sui Nebrodi, invece, le nevicate sono state ancora più abbondanti, con accumuli superiori ai 10 cm già sopra i 1000 metri, e punte superiori ai 20-25 cm di neve fresca a 1600 metri. Anche l’Etna è tornata a coprirsi di bianco, fin dagli 800/900 metri, con accumuli più consistenti lungo il versante occidentale e settentrionale del vulcano. Nevicate che hanno preceduto il parossismo n° 14 delle scorse ore, accompagnato da violente esplosioni che sono state udite in tutta la costa ionica catanese, fino ai confini con la provincia di Messina.
Anche nelle prossime ore il tempo continuerà a rimanere spiccatamente instabile, con pause asciutte alternate ad annuvolamenti che causeranno precipitazioni sparse, che potranno assumere carattere nevoso al di sopra dei 900 metri. Domani un nuovo peggioramento, stavolta da ovest, andrà a coinvolgere la Sicilia, con nuove piogge che bagneranno il messinese, sia la zona tirrenica che la ionica, inclusa l’area dello Stretto di Messina. Questo nuovo guasto del tempo verrà associato alla formazione di una depressione (piccolo ciclone extratropicale), a ridosso della Corsica e della Sardegna, caratterizzata da aria fredda polare marittima “continentalizzata” che tenderà ad invorticarsi in quota, generando un centro di bassa pressione.
Questo minimo depressionario a un po’ di maltempo, dalle caratteristiche invernali, che porterà tanta pioggia, ma anche nevicate sui rilievi della Sicilia. Venerdì 19 marzo un impulso di umidità in risalita dall’Algeria (si tratta di umidità proveniente dalle latitudini tropicali e subtropicali dell’oceano Atlantico) supporterà il fronte caldo di questo minimo depressionario, generando un esteso corpo nuvoloso di nuvole stratiformi che dall’Algeria si distenderà fino ai Balcani, coprendo i cieli di gran parte d’Italia e della Sicilia. Nel pomeriggio di venerdì la parte più attiva di questo fronte dovrebbe arrecare delle precipitazioni sparse, nevose sui monti. Soprattutto sui Nebrodi, dove potrebbe nevicare a quote basse, sotto i 900/1000 metri.
Ad inizio della prossima settimana il maltempo rischia di colpire nuovamente il sud, e in questo caso i settori ionici di Sicilia e Calabria, finora duramente penalizzati, per la formazione di un nuovo vortice depressionario sottovento alla catena dell’Atlante (le depressioni tipiche di marzo).Questa nuova depressione, spostandosi verso levante, in direzione del Canale di Sicilia, potrebbe apportare condizioni di moderato maltempo fra l’Isola e le aree ioniche, con precipitazioni che potrebbero risultare davvero abbondanti. Al suolo si attiverebbero venti di scirocco e levante, ideali per avere buone piogge su tutto il lato ionico siciliano. Se la componente sarà più da levante lo Stretto di Messina potrebbe rimanere in “ombra pluviometrica”, protetto dall’Aspromonte.