Una serie di sopralluoghi, una prima ricognizione della situazione, la certezza che questo è il momento per agire con pianificazione e concretezza. Il destino della Metroferrovia di Messina e del tanto agognato e mai realizzato sistema di trasporto integrato tra bus e treni adesso ha una vera chance. E a questo punto il Comune di Messina e la sua Atm vogliono giocarsi il tutto per tutto per vincere questa sfida. Per farlo c’è bisogno però di non battere una sola strada.
E’ vero che lo scorso 27 novembre a Palermo si è chiuso un accordo probabilmente storico in ottica rilancio della Metroferrovia di Messina: il biglietto unico integrato. Cioè la possibilità di viaggiare con un unico biglietto e a prezzi vantaggiosi sia sugli autobus Atm che sui treni che collegano ogni giorno la stazione di Messina centrale a Giampilieri. Regione e Comune hanno annunciato che si partirà il 1° febbraio 2021. A quella data però non si può arrivare impreparati.
Lo sa bene l’assessore Salvatore Mondello che ieri, insieme al presidente di Atm Pippo Campagna e ai tecnici comunali e dell’azienda trasporto, ha voluto fare una prima verifica sullo stato delle infrastrutture che servono la Metroferrovia. Per questo ci sono stati una serie di sopralluoghi nelle nove stazioni, in totale sono dieci considerando la Stazione centrale, che dal centro città conducono all’estrema zona sud.
«Abbiamo la necessità di verificare l’accessibilità alle varie stazioni, controllare se le attuali fermate dei bus sono funzionali e come prevedere eventuali modifiche o creare nuove fermate per l’interscambio; infine bisogna stabilire come attrezzare le stesse fermate. In base a tragitti e percorrenze stiamo anche studiando come rendere fattibili le coincidenze tra i treni di Metroferrovia e autobus, quando questo sistema potrà partire a regime» ha spiegato dopo l’incontro il presidente di Atm.
L’obiettivo è vincere questa scommessa, dopo 12 anni sprecati e tanti milioni di euro spesi per stazioni e un servizio che non è mai stato tarato sulle reali esigenze degli utenti. La ricognizione di ieri è servita intanto per fotografare lo stato di partenza, quantificare quanti e quali interventi servono e puntare su un supporto economico da parte della Regione. Un impegno che l’assessore Falcone si è assunto e che adesso Messina non può sprecare. E’ chiara la necessità di rendere le stazioni più accessibili. Campagna ha spiegato che di certo servirà fare una nuova segnaletica orizzontale e verticale, intervenire sull’illuminazione, rifare i marciapiedi, abbattere le barriere architettoniche.
Dopo questo primo controllo, Comune e Atm hanno deciso di mettere tutto nero su bianco e aggiornarsi tra Natale e capodanno con un report su ognuna delle stazioni. Serve un’analisi dettagliata e specifica che metta in luce, caso per caso, cosa servirà fare. Con questo lavoro poi si porterà tutto sui tavoli dell’assessore Falcone a Palermo. E magari sarà la volta buona che tutti i messinesi si accorgano che dalla stazione centrale a Giampilieri ci sono ben nove stazioni ferroviarie.