MESSINA – 1.50 euro fino a 90 minuti solo treno, 2 euro per una corsa treno e bus/tram fino a 100 minuti. 10 euro a settimana o 35 al mese o 350 l’anno per l’abbonamento al treno oppure 55 euro al mese per treno più bus e tram. Non sono i prezzi stracciati degli abbonamenti Atm “Move Me” ma dal 1. maggio 2021 esiste il biglietto integrato Trenitalia/Atm per la Metroferrovia di Messina con bus e tram, una battaglia condotta in prima linea da Tempostretto.
Nonostante i costi finalmente abbordabili, però, il servizio resta sottoutilizzato. In questo articolo del novembre 2020 spiegavamo che il biglietto integrato, per quanto prima passo fondamentale, da solo non poteva bastare. “Integrazione con Atm e accessibilità delle stazioni. I due punti chiave senza i quali rischia di saltare tutto il sistema” – scrivevamo – ed è così ancora oggi.
A distanza di quasi quattro anni dall’introduzione del biglietto unico, finalmente sembra muoversi qualcosa. Con delibera di Giunta numero 677 del 23 dicembre 2024 è stato approvato il Dip (Documento d’indirizzo alla progettazione) di “Interventi finalizzati allo scambio intermodale gomma – ferro lungo la linea della metroferrovia Messina – Giampilieri”. E con determina numero 125 del 10 gennaio 2025, firmata dal direttore generale Salvo Puccio, l’intervento è stato ammesso a finanziamento per un importo di 1 milione e 200mila euro con fondi del “Programma Nazionale Metro Plus e città medie Sud 2021- 2027”.
Cosa prevede? Tutto ciò che serve per migliorare le stazioni e le aree intorno, che oggi sono spesso in condizioni di degrado o poco illuminate, quindi percepite come poco sicure.
● Manutenzione straordinaria delle aree destinate a parcheggio e delle aree pertinenziali accessorie;
● Locali ripristini, modifica e integrazione dei percorsi pedonali interni alle aree di parcheggio e alle aree pertinenziali alle Fermate della metro – ferrovia, di proprietà del Comune di Messina, o adiacenti alle Fermate del Tpl (autobus) e dei marciapiedi di accesso alle Fermate;
● Manutenzione, potenziamento e implementazione della pubblica illuminazione nelle aree pertinenziali alle Fermate della metro – ferrovia, di proprietà comunale;
● Realizzazione – integrazione della segnaletica stradale orizzontale e verticale sia di indirizzamento alle Fermate della Metro – ferrovia e alle aree di parcheggio pertinenziali e sia per le fermate del Tpl (autobus e/o tram);
● Realizzazione – installazione di Pensiline di fermata del Tpl (autobus) per l’attesa dell’utenza in sicurezza, comprensive di adeguate opere di fondazione, di sistema di infomobilità e di impianto fotovoltaico, di risagomatura dei marciapiedi e di installazione di sistemi di protezione degli utenti;
● Realizzazione – installazione di Ciclostazioni protette per biciclette tradizionali, elettriche e in condivisione, comprensive di pensiline di copertura, di adeguate opere di fondazione, di sistema di ricarica delle bici elettriche e di impianto fotovoltaico;
● Installazione di pannelli informativi di info – mobilità;
● Installazione di Sistemi automatici di Videosorveglianza e Telecontrollo;
● Installazione di Sistema di ricarica per automobili e autoveicoli elettrici;
● Manutenzione e implementazione del verde pubblico nelle aree pertinenziali alle fermate, di proprietà comunale;
● Fornitura di bici elettriche per il bike sharing e attivazione del servizio.
6 stazioni su 10 hanno un parcheggio a servizio (Giampilieri, Ponte Santo Stefano, Galati, Tremestieri, Gazzi e Messina Centrale, anche se nell’ultima e più importante non ci sono ancora né ascensore né scale di collegamento…). Nessuna stazione è ben indicata, tanto che molti messinesi neppure sanno dove siano gli ingressi.
Messina Centrale a parte, solo 4 stazioni su 9 (Giampilieri, San Paolo, Galati e Mili Marina) sono sulla strada statale 114, quindi facilmente individuabili. Quelle di Ponte Schiavo e Ponte Santo Stefano sono sulla via Nazionale, parallela a monte della ss114.
E poi ci sono le tre stazioni a mare, le più problematiche: Tremestieri (a 150 metri da via Consolare Valeria e 300 metri dalla ss 114) e soprattutto Contesse e Gazzi, raggiungibili a piedi solo dai “temerari”. Percorsi male illuminati, isolati e spesso pieni di rifiuti. Ecco perché si era pensato di prolungare di 300 metri il capolinea sud del tram proprio fino alla stazione di Gazzi, ma non se n’è fatto nulla, ecco perché la II Municipalità chiedeva l’accesso alla stazione di Contesse a monte del sottopasso, ma anche in questo caso niente.