La pandemia condiziona i trasporti, niente biglietto unico ad aprile. Ma la Regione finanzia la sistemazione delle aree esterne delle stazioni
La partenza era prevista il 1. febbraio, poi il rinvio e l’obiettivo aprile. Ma anche questo è destinato a non essere raggiunto. L’accordo sul biglietto unico per la Metroferrovia di Messina è stato trovato a fine novembre, poco dopo il decisivo incontro organizzato da Tempostretto.
Ma è coinciso con l’acuirsi della pandemia, un periodo in cui gli spostamenti sono limitati e i trasporti ne risentono. Ecco perché era “saltata” la partenza del 1. febbraio ed ecco perché il nuovo servizio non partirà neanche ad aprile, visto che l’intenzione era quella di verificare l’andamento della pandemia e, su questo fronte, purtroppo non ci sono ancora grandi miglioramenti.
“I tempi non li stabiliamo noi – ha detto l’assessore comunale alla mobilità, Salvatore Mondello -, attendiamo notizie da Trenitalia”.
Considerando che le scuole sono chiuse, ora si rischierebbe il sottoutilizzo, ma l’obiettivo potrebbe essere quello di puntare all’estate e agli spostamenti per la fruizione balneare.
Finanziati lavori all’esterno delle stazioni
“Mercoledì – racconta Mondello – l’assessore Falcone ci ha rassicurato sul finanziamento di piccoli lavori di manutenzione delle aree esterne delle stazioni, su illuminazione, parcheggi e opere complementari. All’interno, invece, la competenza è di Rfi”.
Un aspetto tutt’altro che secondario perché, oltre al costo dei biglietti, un altro dei motivi per cui il servizio non è decollato è la scarsa accessibilità delle stazioni.
Le stazioni
6 su 10 hanno un parcheggio a servizio (Giampilieri, Ponte Santo Stefano, Galati, Tremestieri, Gazzi e Messina Centrale, anche se nell’ultima e più importante non ci sono ancora né ascensore né scale di collegamento…). Nessuna stazione è ben indicata, tanto che molti messinesi neppure sanno dove siano gli ingressi.
Messina Centrale a parte, solo 4 stazioni su 9 (Giampilieri, San Paolo, Galati e Mili Marina) sono sulla strada statale 114, quindi facilmente individuabili. Quelle di Ponte Schiavo e Ponte Santo Stefano sono sulla via Nazionale, parallela a monte della ss114.
Illuminazione e pulizia
E poi ci sono le tre stazioni a mare, le più problematiche: Tremestieri (a 150 metri da via Consolare Valeria e 300 metri dalla ss 114) e soprattutto Contesse e Gazzi, raggiungibili a piedi solo dai “temerari”, per le quali servirebbero interventi strutturali mai progettati.
Percorsi male illuminati, isolati e spesso pieni di rifiuti. Illuminazione e pulizia sono quindi i primi passi per ridare dignità a posti abbandonati e sperare così che possano diventare frequentati dai viaggiatori.
Integrazione con Atm
C’è infine l’aspetto dell’integrazione con Atm. Bus e treni non dovranno avere servizi replicati agli stessi orari ma, appunto, integrati.
Il rinvio, dunque, può essere un’occasione per partire al meglio. A settembre, si spera col riavvio delle scuole definitivamente in presenza, la metroferrovia dovrà rappresentare un mezzo di trasporto fondamentale tra la zona sud e il centro della città e viceversa.
Costi del biglietto unico e degli abbonamenti
La corsa singola costerà 1.50, cioè lo stesso prezzo di una corsa Atm. Un biglietto da 2 euro sarà valido per una corsa treno più una corsa bus/tram. Infine gli abbonamenti: 35 euro al mese solo per la metroferrovia, 55 euro per metroferrovia e Atm.