L’affidamento del servizio di collegamento veloce nello Stretto alla Navigazione Libera del Golfo ha provocato una scia di forti reazioni. Per Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti quanto accaduto crea due inediti e preoccupanti precedenti per lo Stretto”: l’abbassamento dei livelli di attenzione che lo Stato aveva attivato all’indomani dei drammatici fatti del Segesta e la scomparsa della flotta pubblica nel segmento del trasporto veloce. “La procedura della manifestazione di interesse, con la scelta dell’offerta più economicamente conveniente, è infatti cosa ben diversa dal regolare bando di gara che invece prescrive tassativamente risorse, obblighi ed impegni per ministero e società concorrenti. E soprattutto non è normale che a fronte dell’assenza degli sgravi fiscali per il settore, e dell’oggettivo e forte aumento dei costi di questi anni, il Ministero scelga per l’affidamento del servizio procedure che consentano un costo inferiore a quello stabilito nell’ultima gara. Non vi è dubbio che in questa procedura è solo l’offerta ad indicare il vincitore, ma la scomparsa di Bluferries nega nei fatti le assicurazioni fornite per anni dal Ministero che, sottoscrivendo i piani industriali di FS, ha sempre condiviso con la società pubblica l’idea che il taglio dei treni con il continente, ed il disimpegno di RFI nello Stretto, sarebbe stato però accompagnato da una presenza più crescente negli altri segmenti di trasporto, capace di garantire comunque ai passeggeri di proseguire il viaggio per altre destinazioni partendo da Villa San Giovanni. Se quanto paventato, dunque, dovesse confermarsi, allo Stretto di Messina sarebbe stato inferto un ennesimo colpo micidiale, non solo per l’interruzione dei collegamenti con Reggio Calabria e l’aeroporto, ma anche e soprattutto per l’assenza della clausola sociale, e per il conseguente dramma occupazionale che vede coinvolti i marittimi della società Metromare (Ustica Lines e Bluferries )che gestirà ancora per pochi giorni il servizio” scrivono i segretari Pino Foti, Enzo Testa e Silvio Lasagni. Per i re confederali il rischio più grosso adesso è quella dismissioni da parte delle Ferrovie di cui si parla da anni. “Risulta sempre più difficile, in queste condizioni, credere che il Gruppo FS per gli stretti legami, non solo di capitale ma anche e soprattutto logistici, con il Ministero, rimanga oggi sorpreso per quanto sta accadendo e non abbia previsto che invece in questo modo si va di fatto delineando un progetto che smantella i propri alibi, disarticola il proprio sistema di trasporto inibendo ai siciliani l’accesso ai treni in partenza dalla Calabria e non di meno offre un altro insperato aiuto per dismettere ulteriormente la presenza pubblica in questa parte d’Italia. Riteniamo che questo scenario vada urgentemente scongiurato e, poiché gli appelli e gli ordini del giorno sono risultati finora superflui ed insufficienti, chiediamo l’attivazione di un urgente confronto con Ministero, Regione, Comune e sindacati per ripristinare regole e servizio nella loro dovuta integrità”.
Da non sottovalutare anche i disagi che si creeranno nei collegamenti con l’Aeroporto di Reggio Calabria. “Il sistema dei trasporti che regola l’attraversamento dello Stretto di Messina andrebbe senza dubbio rivisitato nella prospettiva di un suo reale potenziamento. E invece, a quanto pare, le soluzioni fin qui prospettate potrebbero rivelarsi inutili ancorché peggiorative” ha dichiarato il Presidente della Sogas, Carlo Alberto Porcino. “A che serve – si domanda provocatoriamente Porcino – lavorare per l’avvio di nuovi collegamenti aerei con diverse destinazioni in Italia ed in Europa se poi, una volta arrivati in aeroporto è impossibile raggiungere via mare in modo veloce, ad esempio, le Isole Eolie dal Porto direttamente dal porto di Reggio Calabria? Quali collegamenti via mare potranno essere proposti ai turisti russi, rumeni, polacchi o tedeschi ed ai nostri connazionali provenienti da Milano, Roma, Torino, Venezia, o Genova? Lasciando da parte i flussi turistici, vale ricordare che il nostro aeroporto vive per lo più di una clientela di tipo tradizionale o business fatta di persone che ogni giorno e comunque ogni settimana prendono un aliscafo arrivano al porto di Reggio Calabria e quindi con bus o taxi raggiungono l’Aeroporto dello Stretto. Una clientela, quella proveniente da Messina, per noi di fondamentale importanza che non vogliamo e non possiamo perdere. Oggi ci troviamo di fronte al serio rischio che scompaia la rotta tra Messina e Reggio Calabria, utilissima per pendolari, studenti, magistrati, docenti universitari, utenti del policlinico di Messina e, appunto, passeggeri dell’Aeroporto dello Stretto. Una altra tegola pesante rischia di abbattersi sulla libera circolazione di uomini e cose sull’intera Area dello Stretto. Urge avere immediata chiarezza sul futuro dei collegamenti veloci per l’attraversamento dello Stretto dal Porto di Reggio Calabria. Occorre che le istituzioni locali si diano la sveglia su questa delicata questione, poiché un amministratore davvero attento ha il dovere di evitare che questo accada. Speriamo che la data del prossimo 28 giugno non finisca per essere incisa sulla pietra tombale del servizio di collegamento veloce tra Reggio Calabria e Messina”conclude il numero uno dell’Aeroporto reggino.