Metropolitana di superficie a Reggio Calabria, Tilde Minasi “difende” l’operato dell’assessore regionale alle Infrastrutture Mimma Catalfamo.
«La presentazione del cosiddetto servizio di metropolitana di superficie all’interno del territorio reggino, certifica la bontà dell’azione dell’Assessorato – evidenzia in un comunicato il consigliere regionale della Lega –, indirizzata a non far correre il rischio di definanziamento dello stesso e quindi l’impossibilità di poter utilizzare, per il fine preciso cui erano preposti, ben 100 milioni di euro. La soluzione proposta e sottoposta dall’assessore Catalfamo al Comune di Reggio Calabria s’inserisce, quindi, proprio nell’ottica della volontà di realizzare un intervento – afferma ancòra il capogruppo del Carroccio alla Regione – in grado di soddisfare le esigenze di mobilità, eliminando quelle criticità capaci di comportare uno stop al programma con tutte le conseguenze del caso che avrebbero, ovviamente, avuto ricadute negative sulle prospettive di modalità di spostamenti in città con un minore impatto ambientale», asserisce l’ex assessore comunale ai Servizi sociali.
La Minasi aggiunge però che sussistono «legittime necessità che mi sono state palesate dai residenti delle aree attualmente non inglobate nel piano illustrato a Palazzo Campanella, poiché zone dove mancano i binari elettrificati propedeutici all’iter, ho manifestato tale sentiment delle comunità interessate all’assessore Catalfamo, la quale, conoscendo bene le peculiarità del territorio e le esigenze di garantire a tutta l’area metropolitana un incrementato sistema di trasporti urbani ed extra-urbani, mi ha assicurato – afferma l’esponente leghista – che vi sarà la massima attenzione in modo che si integri il progetto e si riesca a fornire risposte attraverso delle soluzioni ad hoc, con adeguati servizi. Ciò soprattutto a supporto delle zone della Locride la cui sofferenza, sul fronte collegamenti, è nota e quindi maggiormente monitorata nella redazione dei programmi da stilare in tale ambito, azione, tra l’altro, già in via di definizione proprio perché non vi è alcuna intenzione di escludere alcuna porzione del territorio metropolitano dalle opportunità legate alla mobilità sostenibile».