Le fibrillazioni ci sono da tempo e potrebbero anche sfociare in un vero e proprio esodo alla Camera. Gianfranco Miccichè, intervistato da Italpress sull’addio a Forza Italia da parte del parlamentare Francesco Scoma (transitato a Italia Viva), dichiara che il partito è in ottima salute. Ma si lascia andare a commenti che tradiscono se non una pandemia, quantomeno una malattia seria. Non a caso a rispondergli è Nino Germanà che commenta: forse Miccichè usa un termometro rotto.
La verità è che i malumori ci sono da tempo, legati anche alla gestione del partito in Sicilia e le indiscrezioni di addii sono numerose. Scoma, che ha ufficializzato il suo passaggio con i renziani, potrebbe solo essere il primo. Lo stesso Germanà ad esempio è dato in uscita nei mesi scorsi era dato per certo il suo passaggio alla Lega dove è già approdato anche Nino Minardo. Stefania Prestigiacomo non manca di attaccare periodicamente sia Miccichè che Musumeci. I mal di pancia ci sono.
“Sono sereno lo stato di salute di Forza Italia è ottimo, i fatti politici mi danno ragione: abbiamo fatto una Finanziaria targata FI con una serie incredibile di misure- dichiara Miccichè ad Italpress– Ma figuriamoci se lo stato di salute può dipendere dalla presenza di Scoma e Germanà. Peraltro Scoma è stato gratificato da tempo, lo abbiamo candidato capolista a Palermo. Forse sono stato egoista nell’essermi speso per lui. Se non fosse stato per me, Berlusconi non avrebbe mai saputo chi fosse Scoma. Purtroppo non è facile sorreggere il peso della riconoscenza, saperlo gestire è un grande successo”.
In sostanza secondo il coordinatore regionale del partito (che tiene in mano come commissario dal momento che di congressi non ce ne sono in vista), chi ha detto o sta per dire addio è un ingrato. La regia di queste ribellioni o probabili fughe è secondo il presidente l’Ars la deputata siracusana Stefania Prestigiacomo. Una frattura che esiste da tempo e che ha portato la Prestigiacomo a trasformare il gruppo di deputati in una sorta di “fronda” romana contro di lui.
“Purtroppo con Stefania si è aperta una frattura profonda, nata perché dapprima pretendeva che al governo regionale venisse nominato un assessore di Siracusa, cosa che è stato fatto scegliendo Edy Bandiera, per poi dopo un mese chiedere di cambiarlo. Da quel momento è iniziata la guerra. il futuro di Forza Italia non dipende nè da Scoma né da Germanà. D’altronde non ricordo bene cosa abbiano fatto nella loro attività parlamentare. Quelli che lavorano sono quelli che stanno a contatto con me. A Scoma auguro di prendere un terzo dei miei voti….”.
Nino Germanà, che già era sul piede di guerra, non l’ha presa affatto bene. E infatti ha replicato: “ Alla Camera Forza Italia ha eletto sei parlamentari. Se 5 parlamentari su 6 hanno vissuto e vivono un grave disagio non saranno mica tutti fuori di testa? Sono molto dispiaciuto delle parole usate da Gianfranco Miccichè nei miei confronti, perché anche se da tempo manifesto apertamente il mio disagio ‘politico’, non credo di poter essere additato come un irriconoscente. Con un pizzico di orgoglio ricordo a Miccichè che alle regionali mi sono candidato nel collegio di Messina ed ho ottenuto 11046 preferenze, risultando il decimo più votato di tutte le liste in Sicilia, quasi il doppio di quelle che ha avuto lui nonostante Messina abbia la metà del numero degli abitanti di Palermo. Da quando sono stato eletto alla Camera ho sempre votato in linea con il gruppo e non ho mai preso le distanze da nessuna iniziativa di partito, né nazionale né regionale. Oggi però ho una visione prospettica diversa da Miccichè. Lui vede il partito in buona salute, secondo me ha il termometro rotto, sembra uno di quei virologi che a gennaio declassavano il Coronavirus a una semplice influenza”.
Germanà, spiega di non aver preso ancora una decisione ma a quanto pare non sarà con Forza Italia e non è detto che sia la Lega. Dei 6 deputati alla Camera eletti in Sicilia, Nino Minardo è passato alla Lega, Francesco Scoma è ora con Italia Viva, e con un notevole mal di pancia ci sono Nino Germanà, Stefania Prestigiacomo e Giusi Bartolozzi. Al momento l’unica a restare con Miccichè è Matilde Siracusano.
“Se anche io, Stefania e Giusi prendessimo le stesse decisioni di Scoma e Minardo- conclude Germanà– saremmo noi ad aver abbandonato il partito o Micchiché ad aver trasformato Forza Italia Sicilia in qualcosa di diverso da ciò che era, dopo aver allontanato tutti quelli che dal 1994 militano sotto questa bandiera per far posto ad avventori, avventurieri e ‘yes men’ di cui mi onoro di non aver mai fatto parte?”
Intanto a Messina il consigliere comunale Pierluigi Parisi, che dopo tanti anni in Forza Italia aveva poi maturato lo strappo con gli azzurri aderendo alla Lega, ha deciso di “ritornare a casa”. Lascia quindi la Lega e rientra in Forza Italia.