Una serie horror distinta, precisa, senza sbavature. Creata e diretta da Mike Flanagan, Midnight Mass è disponibile su Netflix. Ed è già un cult. Ambientata sull’isola di Crockett Island, la serie narra l’arrivo di un nuovo sacerdote; il precedente parroco, ormai anziano, è costretto in un ospedale nel continente. Il nuovo prete, padre Paul (Hamish Linklater), è disponibile con tutti e sembra riaccendere la piccola comunità, unendola intorno alla chiesetta di legno.
Al contempo, però, una presenza oscura aleggia sull’isola, e strani eventi si susseguono uno dopo l’altro senza un’apparente spiegazione razionale. Si scorge un’ombra nella notte, e strane sparizioni mettono in allerta la comunità.
La sapiente miscela di elementi genuinamente spirituali e ingredienti horror, l’attenta messa in scena di dottrine cattoliche senza, però, alcun intento dissacrante, sono punti a favore di questa riuscita miniserie. 7 puntate che si guardano tutte d’un fiato, senza che lo spettatore si annoi nemmeno una volta. E ciò che di soprannaturale c’è non è mai eccessivo né fuori luogo. Il significato ultimo della storia, che si rivela nell’ultima puntata, unisce considerazioni religiose a questioni squisitamente filosofiche.
«La critica di Flanagan è indulgente verso il vero credente, anche il più fallace, e asprissima verso falsi credenti e fanatici che strumentalizzano la fede», sentenzia Wired. E a ragione: la semplicità del credente è messa a confronto con il fanatismo del radicale, e ciò che vien fuori è che la fede è cosa buona e giusta: il problema sono alcune persone che vivono in modo distorto il rapporto con Dio, fino a fare scelte nocive per l’intera comunità nella quale si vive.
Non è probabile che ci sarà una seconda stagione. Nonostante le critiche entusiaste, la storia si conclude, ed eventuali prosiegui sarebbero solo forzature ingenerose e inutili. Nel complesso, l’intera serie rappresenta una lunga e mai banale meditazione sulla (paura della) morte e la resurrezione. Una delle più belle produzioni Netflix del 2021.