I migranti minori arrivati sulle coste messinesi non hanno mai avuto una vita facile. Varie incomprensioni e dialoghi assenti tra le istituzioni hanno sempre fatto da padroni all'interno della vicenda e spesso, a pagare, sono stati proprio i più piccoli accolti nella città dello Stretto. Per mesi infatti i 18 ragazzi hanno alloggiato presso il centro di prima accoglienza "Casa Mosè", gestito dall'Associazione "Amici dei Bambini", ma adesso il Dipartimento delle Politiche Sociali, come già spiegato in una nota divulgata, sarà costretto a spostare gli ospiti in altri Misna (undici di loro andranno all’Ipab e gli altri sette saranno accolti dalla Cooperativa Santa Maria della Strada) vista la carenza di fondi per mantenere attiva la struttura.
Il Ministero ha già stanziato circa 120 mila euro destinati alle attività dei centri interessati ma l'Amministrazione messinese non ha ancora ricevuto il denaro, di conseguenza l'Assessore Mantineo ha spiegato come le risorse esistano ma non siano ancora state accreditate. E' un duro colpo questo per gli operatori del centro, i quali hanno provveduto all'accoglienza e ai servizi educativi, ricreativi, di socializzazione e integrazione di tasca propria, senza ricevere alcun rimborso.
Il Movimento Cambiamo Messina dal Basso, in riferimento alla faccenda, ha voluto esprimere la sua opinione, "Stando a quanto risulta al Gruppo migrazioni del movimento CMdB,", scrive Federico Alagna, Portavoce del Movimento Cambiamo Messina dal Basso, nella nota stampa, "il decreto di trasferimento dei fondi ministeriali per il primo semestre 2014 è stato firmato a settembre. Tali somme sono già state inserite dalla Giunta nel bilancio previsionale 2014: pertanto in questo momento bisogna attendere l’approvazione di tale bilancio per procedere all'effettiva erogazione dei fondi. Credo che i ritardi in Giunta nell'approvazione del previsionale siano comprensibili alla luce dell’opera di risanamento necessaria in una città stuprata non solo culturalmente, come spesso dice Renato, ma anche economicamente".
Calcando lo "spirito partecipativo e cooperativo che sta alla base di questa esperienza politica e amministrativa", come scritto nel documento, il collettivo invita alla calma ma allo stesso tempo chiede che l'Amministrazione acceleri il processo. In riferimento poi ai servizi sociali, il Gruppo sottolinea quello che è stato già dichiarato dall'Assessore interessato, "Sottoscriviamo quanto detto da Nino Mantineo, sulla necessità di convocare gli “stati generali” del settore, e anzi rilanciamo, anche alla luce dei tanti problemi emersi nella gestione dei servizi negli ultimi anni (per la cronaca, anche ben prima che questa amministrazione si insediasse): procedere al più presto con tale appuntamento, senza aspettare dicembre, ed aprendolo anche alla cittadinanza e all'associazionismo; mettere sul tavolo, tra le numerose questioni, quella della gestione dei migranti, pensando anche ad una riorganizzazione degli uffici in tal senso. Ripensare i servizi sociali partendo dalla mappatura del bisogno, e, in tale contesto, valorizzare le numerose professionalità esistenti. Questa ci sembra la strada da percorrere".
Claudio Panebianco