Hanno impiegato pochissimo gli uomini della Squadra Mobile di Messina per chiudere il cerchio sui quattro scafisti egiziani accusati di aver guidato i barconi malandati su cui viaggiavano i 225 migranti giunti sabato pomeriggio nel Porto di Messina.
Si tratta di Mahammad Mahammad Hansan, 35 anni, MOHAMMED MHHMOUD Hasan, 25 anni, Ahmad Amer, 50 anni e di un 17enne, anch’egli egiziano.
E’ stato grazie alle testimonianze dei migranti che gli inquirenti sono riusciti a ricostruire le fasi di questo ennesimo viaggio della speranza e identificare gli scafisti. C’è chi ha pagato 1.800 dollari, chi invece 900 dollari più due bracciali in oro regalatigli da un parente, tutto per essere condotti su una spiaggia libica ed imbarcati su un vecchio motopeschereccio che a causa del sovraffollamento e di una falla imbarcava acqua nelle sentine. Alcuni di loro hanno raccontato agli investigatori della Squadra Mobile che il capo degli scafisti aveva un telefono satellitare e che appena saliti a bordo ha chiesto chi di loro parlasse inglese obbligando a telefonare per chiedere aiuto. Telefono che ha poi gettato in mare non appena ha visto la nave militare italiana.
Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Messina Gazzi, mentre il minore è stato affidato ad una comunità per minori cittadina, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.