C’era una volta la relazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale sul campo profughi allestito al PalaNebiolo. L’ultima di una serie di ispezioni, i cui risultati – trasmessi alla Prefettura – non sono mai stati riferiti al Comune di Messina, tanto che la Giunta ha fatto formale richiesta di accesso agli atti. Erano i primi di Gennaio e la tendopoli, dopo aver subito l’alluvione di fine dicembre e dopo essere stata svuotata ad inizio mese, era stata nuovamente riempita – questa volta al massimo delle sue possibilità – con il trasferimento di 250 migranti, tutti uomini sub-sahariani e qualche pakistano, provenienti da Augusta. All’epoca il Sindaco Accorinti si era dichiarato pronto ad impugnare l’istanza sanitaria per cercare di ottenere la chiusura della tendopoli, per questo la città aspettava con ansia i risultati della relazione dell’Asp, che però – come già ricordato – non sono mai stati resi pubblici. Si era detto, però, che la relazione non era positiva e le carte confermano le prime testimonianze.
“Sulla base di quanto si è potuto osservare allo stato attuale, si ritiene che gli inconvenienti igienici rilevati, se non rimossi con sollecitudine, possono costituire potenziale causa di nocumento per la salute degli occupanti”. Questa la conclusione lapidaria della relazione effettuata dai dirigenti medici Natale Lombardo e Giancarlo Quattrone coadiuvati da personale con qualifica tecnica della Prevenzione – dottori G. Viola e B. Magauda – recatisi al PalaNebiolo il 7 Gennaio scorso al fine di effettuare il sopralluogo ispettivo richiesto dalla Prefettura.
Nel corso dell’ispezione i medici hanno rilevato le seguenti criticità circa le condizioni della vita nel campo: “Le tende sono montate sul terreno da gioco che allo stato attuale, nonostante le ultime precipitazioni meteoriche risalgano a circa due giorni addietro, si presenta in gran parte ancora ricoperto di fanghiglia e con vasta raccolta di acqua meteorica. È presente una grande tenda di circa 180 mq destinata a refettorio e per incontri ed attività sociali, dotata di impianto di riscaldamento. Tra questa e le tende è presente una passerella in legno non adeguata a garantire il collegamento tra le varie strutture. Tale situazione costituisce ovvio disagio per gli ospiti e per coloro che li assistono, con pregiudizio delle condizioni igieniche (fango e sporcizia) e potenziale pericolo di infortuni da scivolamento. All’interno della tenda refettorio il pavimento, costituito da alcuni insufficienti teloni di plastica che lasciano scoperti ampi tratti di terreno, non garantisce idonee condizioni di vivibilità e di igiene all’interno della struttura (polvere, carenza di condizioni igieniche adeguate per un ambiente dove vengono somministrati e consumati i pasti e impossibilità a mantenere pulito l’ambiente, possibili infiltrazioni di fango e pioggia in caso di eventi meteorici)”.
Per quanto riguarda i servizi igienici situati all’interno del Palazzetto sportivo, giudicati in “discrete condizioni igienico-sanitarie”, viene rilevato che: “Si ritiene opportuno segnalare che le condizioni microclimatiche troppo rigide degli stessi ambienti e le modalità del percorso dalle tende ai servizi igienici, particolarmente in condizioni meteoriche sfavorevoli e durante le ore notturne, possano costituire potenziale causa di disagio ed eventuale danno alla salute degli ospiti (pioggia-freddo- pericolo di scivolamento)”.
Disagi e condizioni critiche confermate anche dal sopralluogo effettuato qualche giorno dopo – 9 Gennaio 2014 – dall’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Messina, che rincara la dose sulla tenda-refrettorio, dentro la quale, secondo il verbale: “ non possono essere garantite adeguate condizioni di igiene per la distribuzione e la consumazione dei pasti” . Per quanto riguarda i servizi igienici viene sottolineata la mancanza “ di idoneo riscaldamento”.
Eleonora Corace