Da giovedì scorso, si trovavano in stato di fermo con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo gli inquirenti, infatti, erano stati loro a guidare i quattro gommoni fatiscenti con a bordo più di 360 migranti. Donne, uomini e bambini che avevano iniziato a il loro viaggio dalle coste della Libia, per poi ritrovarsi in mare aperto, in condizioni disperate, salvati in extremis dalla nave mercantile Prosper e poi fatti sbarcare nel porto di Messina.
Il diciannovenne senegalese Mamadou Dia e altri tre giovani di origine gambiana sono stati interrogati ieri dal Gip Salvatore Mastroeni. Convalidati i fermi, per i quattro è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Ad avviare le indagini, erano stati gli agenti della Squadra Mobile di Messina. Testimonianze e racconti, quelli dei migranti sbarcati in città, che non hanno lasciato molti dubbi su chi li avesse condotti fin lì, su barche approssimative, verso l’illusione di un futuro più roseo.