Ci sono quattro fermi a Messina – dove sono state trasferite 683 persone, per le tragiche traghettate nel canale di Sicilia dei giorni scorsi. La Squadra Mobile, di concerto con i colleghi di Agrigento, ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti e proceduto al fermo di quattro giovani, di diverse nazionalità. Sono sospettati di far parte del gruppo di scafisti e dei loro complici che hanno portato i natanti verso l'Italia. Natanti poi soccorsi in tre distinte operazioni.
Si tratta di Dafe Sher, senegalese di 18 anni; Desmond Conteh, anche lui diciottenne, di Sierra Leone; Alì Bin Omar, 25 anni, tuinisino; infine Kwane Aprerk, ganese di 27 anni. Sono ora a disposizione del PM Francesco Massara, il magistrato di turno che ha coordinato le indagini.
Lo scorso 29 agosto, insieme ai sopravvissuti, la nave della Guardia Costiera ha condotto a Messina anche il corpo senza vita di due donne. I loro cadaveri erano a bordo di un quarto barcone agganciato nel Canale di Sicilia: i sopravvissuti sono stati fatti salire su un mezzo dei soccorsi e condotti a Lampedusa. Le due salme, invece, spostate sulla Diciotti perché dotata di celle frigorifere. Hanno perso la vita durante la traversata.
Dei 683 sopravvissuti soccorsi al Molo Marconi, la maggior parte di loro ha trovato ospitalità in città e provincia, mentre 200 sono stati spostati in pullman nei centri di accoglienza del nord del Paese.