A distanza di due anni dalla tragedia del 3 ottobre 2013 in cui un barcone gremito di oltre 550 persone, ma di cui soltanto in 155 furono tratti in salvo, per lo più di origine eritrea con cui avevano attraversato il mar Mediterraneo s'inabissò a poche miglia dall'isola di Lampedusa, quattro salme di quei sfortunati migranti hanno trovato una sepoltura nel cimitero di Patti.
Ad accogliere le quattro spoglie di uno dei più drammatici naufragi dell'immane tragedia che si sta consumando ormai da diversi anni nel “mare nostrum” è stato il primo cittadino Mauro Aquino e la sua giunta che raccogliendo la richiesta formulata nei giorni scorsi dal prefetto Stefano Trotta e dal sindaco di Messina Renato Accorinti hanno reperito quattro loculi dove sono stati deposti i resti di questi sfortunati periti in un disperato viaggio ricco di speranze verso quell'Europa per troppo tempo sorda e cieca davanti al consumarsi di un dramma infinito.