MILAZZO – I lavori per Piazza Marconi, a Milazzo, partiranno entro 48 ore. Ad annunciarlo è stato il sindaco Pippo Midili, nel corso di una diretta sui social.
Il primo cittadino è intervenuto in merito alle proteste delle ultime settimane riguardanti l’abbattimento degli alberi della piazza, a seguito delle quali è nata la manifestazione di domenica scorsa che ha visto ambientalisti e rappresentanti della minoranza protestare sul posto per chiedere di rivedere l’intero progetto così da preservare la memoria storica e naturalistica del luogo.
«Tra mercoledì e giovedì sarà avviato il cantiere di piazza Marconi -ha dichiarato Midili- L’amministrazione ha una progettualità non solo per la piazza ma per l’intera area che comprende lo scalo ferroviario recentemente acquistato e la vecchia stazione e intende portarla a compimento».
Midili ha quindi aggiunto: «Si parla di distruzione degli alberi e del verde senza saper che dovranno essere abbattuti solo tre pini che presentano gravi criticità, come sancito da una relazione dell’agronomo e la cui presenza rischia di determinare seri problemi di sicurezza per la pubblica incolumità. Tutti gli altri alberi e le essenze resteranno lì, saranno solo spostate e anzi la presenza di verde aumenterà ulteriormente».
Per quanto riguarda, invece, la storica fontana di Piazza Marconi il sindaco ha parlato dell’impossibilità di un suo recupero a causa della distruzione della sfera che componeva la fontana, andata distrutta nel 2008. Buone notizie, invece, per il mosaico: il sindaco ha spiegato che sarà mantenuto.
Infine, il sindaco è tornato sulla questione dei vincoli dell’area: «La Soprintendenza ha chiarito che gli alberi di piazza Marconi non sono monumentali e lo ha comunicato agli uffici i quali hanno a loro volta riscontrato che non occorre parere preventivo dello stesso ente di tutela dei beni culturali, in quanto l’intervento riguarda opere di manutenzione straordinaria della piazza e il sito risulta esterno al centro storico ed all’area sottoposta a vincolo e quindi non soggetto alle prescrizioni».
Di parere opposto gli ambientalisti, che hanno intrapreso una vera e propria “corsa contro il tempo” per impedire l’avvio dei lavori. Giuseppe Falliti, responsabile dell’associazione “Medici per l’Ambiente” che ha preso parte alla manifestazione di domenica scorsa, ha inviato una nota alla Soprintendenza di Messina, all’assessorato regionale ai Beni culturali, al ministero dell’Ambiente, al ministero della Cultura e allo stesso Comune di Milazzo.
«Nella nota – spiega Falliti – si elencano le leggi che tutelano l’aerea e le proposte alternative per evitare la cancellazione di un pezzo di storia milazzese». Nello specifico, viene chiesta una verifica da parte delle autorità e l’adozione di tutte le eventuali azioni del caso.
Infine, proprio nei giorni scorsi, è stata avviata una raccolta firme che è sbarcata anche sul web dove ha già registrato un migliaio di firme.