Gestione servizio idrico, riunione dei sindaci al Comune di Milazzo

Sindaci compatti nel contestare la gestione privata dell’acqua.

E’ quanto emerso nella riunione promossa ieri sera dal sindaco di Milazzo Carmelo Pino, al quale hanno partecipato amministratori del territorio compreso tra Villafranca e Milazzo, della Valle del Mela e della valle del Niceto.

Aprendo i lavori, ai quali hanno partecipato anche i rappresentanti del Forum provinciale per l’acqua pubblica, il sindaco Pino ha evidenziato la necessità di una sinergia istituzionale tra le varie municipalità al fine di portare avanti un obiettivo comune che deve essere quello dell’interesse della collettività.

“Un impegno- ha affermato Pino- che deve vederci uniti non solo in questa battaglia contro la privatizzazione del servizio idrico, ma su tante altre questione che riguardano il nostro territorio”.

Il sindaco di Torregrotta, Nino Caselli ha fatto il punto sull’iter, evidenziando come in questi mesi si sia assistito al fallimento in alcune province delle gestioni privatizzate ed alla contestuale spinta per iniziative poco chiare. “Il vero nodo- prosegue Caselli- è quello normativo, visto che alla Regione ci sono ben cinque disegni di legge e dunque occorre muoversi per una gestione interamente pubblica e partecipativa della risorsa idrica, così come del resto vogliono i cittadini”. Concetti condivisi dagli amministratori di Villafranca, Rometta e Valdina i quali, partendo dal fallimento degli Ato rifiuti, hanno evidenziato come la complessità della gestione del servizio idrico non possa non prescindere dal Comune che deve tenere le redini della gestione, per evitare aggravi di costi ai cittadini a fronte di servizi scadenti.

In tal senso il sindaco di San Filippo del Mela, Giuseppe Cocuzza, condividendo la linea della gestione ai Comuni, ha comunque ipotizzato una terza via definita dalla possibile organizzazione in Consorzio degli enti locali cui, in ogni caso, rimarrebbe in capo la governance a partire dalla riscossione.

Il presidente del consiglio di Saponara, Giovanna Battaglia, ha respinto la proposta delle società di capitale per la gestione in house del servizio, proponendo la forma dell’Azienda speciale consortile in maniera tale che non c’è un profitto e i Comuni possono gestire nel modo più oculato e produttivo.

Il punto della situazione è stato fatto dai rappresentanti del Forum, Maio, Ialacqua e Lamonica, i quali hanno comunicato che sono stati accolti dalla Corte Costituzionale due referendum riguardanti la materia e nel frattempo a Palermo in commissione ci sono ben cinque disegni di legge che, alla fine, dovrebbero portare alla emanazione di una chiara normativa regionale.

Si è registrata l’unanimità sull’opportunità che i Comuni non possano essere spogliati della riscossione ed è stato proposto anche il ricorso giudiziario per frenare iniziative che potrebbero guardare ad una gestione privatistica del servizio idrico. Negativo, invece, l’indirizzo emerso circa l’ipotesi di società in house, che in quanto società di capitali, determinerebbero una governance demandata a nuovi Consigli di amministrazione; questi, a loro volta, come prevedono già molti Statuti, demanderebbero a società esterne la gestione. Sarebbe dunque un dramma per le varie comunità che si ritroverebbero anche con tariffe di gran lunga aumentate, come la vicenda Ato rifiuti ci ha insegnato.

Dopo un articolato e proficuo dibattito, gli amministratori locali hanno deciso di chiedere al presidente della Provincia di Messina, Nanni Ricevuto la convocazione di un incontro a palazzo dei Leoni perché si possa intraprendere iniziative a difesa dell’acqua quale bene pubblico.

Nel frattempo giorno 14 molti sindaci parteciperanno a Palermo ad una iniziativa promossa dal Coordinamento Enti Locali per l’ “Acqua Bene comune” e dal Comitato promotore della legge di iniziativa popolare di ripubblicizzazione del SII, per sollecitare l’assemblea regionale a discutere ed approvare la proposta di legge presentata.
Serafina SErena Sframeli