Nella seduta del consiglio comunale di Torregrotta del 29/10/2008, con proposta di deliberazione n. 106 dell’15.10.2008 avente per oggetto la variazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2008, i consiglieri Francesco Scibilia, Vincenzo Arcuri e Nicola Pinizzotto intendono andare contro l’operato del Presidente del consiglio Giordano.
La crisi nasce in seguito alla proposta che intende destinare la maggiore entrata dei proventi degli oneri di urbanizzazione al cofinanziamento per la realizzazione del progetto per la strada di collegamento tra Torregrotta e Monforte S. Giorgio.
I tre consiglieri censurano l’operato del Presidente del Consiglio Comunale in quanto- da loro parole- “non tendente a tutelare e a fornire tutti gli elementi fondamentali richiesti per una maggiore chiarezza sulle proposte di deliberazioni, e tutto ciò in piena complicità con il Sindaco-.
“In particolare- continuano accusiamo il Presidente Giordano di avere portato in aula per la seconda volta in un mese, una proposta di deliberazione su cui grava un’interrogazione inevasa da cinque mesi e mezzo (15 maggio 2008-).
Dalle voci dei consiglieri emerge chiaramente un disagio nei confronti non solo del Presidente Giordano, ma anche del Sindaco Caselli, che sembra “abbia la consuetudine di sorvolare le domande, salvo poi farsi inserire prontamente all’ordine del giorno proposte incomplete e fuorvianti come questa, approfittando della compiacenza del Presidente del Consiglio, che non gli sollecita le risposte dovute limitando, di fatto, l’esercizio dei consiglieri-.
Tornando poi chiaramente all’opera in questione, sembra- a detta dei consiglieri- che il progetto non dispone di una corretta conformità urbanistica, nonostante si è cercato sempre di imbrogliare le carte per mascherare questa deficienza, compreso “l’innocente- modifica nel titolo dell’opera, che da “Asse turistico- diventa “Aree industriali-Artigianali-.
I tre continuano dichiarando che “con queste continue omissioni, silenzi e complicità, si potrebbe addirittura essere indotti ad ipotizzare un abuso d’ufficio per interessi privati o favoritismi o voto di scambio, visto che tale opera determina ingenti trasformazioni urbanistiche sul territorio con conseguente rivalutazione dei terreni limitrofi-.
Terminano così chiedendo che “l’intervento fatto sia allegato alla proposta di deliberazione e che l’intero fascicolo sia inviato alle Autorità Nazionali e Regionali di Vigilanza e Controllo di competenza, non esclusa la Procura della Repubblica di Messina, alla quale si chiede specificatamente di valutare se esistono i presupposti di reato penale, in virtù del perdurare delle volute omissioni volte a realizzare ostinatamente un’opera in pieno contrasto con le destinazioni urbanistiche ricadenti nel territorio-.