Alla Camera di Commercio l'incontro, tra i vertici della Raffineria di Milazzo e i sindacati. Si è giunto ad un accordo per il rientro dei lavoratori.
Ancora sotto i riflettori la vicenda della Raffineria di Milazzo. Ieri l’incontro alla Camera di Commercio di Messina, organizzato da Sicindustria e che ha messo a confronto i portavoce della Ram, i sindacati e gli amministratori delegati in rappresentanza di Eni e Q8.
La questione ambientale
Diversi i temi trattati, ad iniziare dall’importanza rappresentata dalla raffineria per poi passare alla questione lavorativa, oltre che a quella del Piano della Qualità dell’Aria.
«Nonostante un periodo storico difficilissimo, forse come mai prima –si legge in una nota della Raffineria- con una situazione sanitaria per via dell’emergenza COVID 19 ancora molto complicata, un crollo repentino dei consumi ed una forte contrazione, ormai da alcuni mesi, dei margini di raffinazione in tutta Europa, gli azionisti Eni e Q8 confermano che la Raffineria di Milazzo continua ad essere un sito produttivo strategico. Ma il periodo richiede una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. Il mondo è cambiato, il settore della raffinazione è cambiato ed è necessario mettere in campo, oggi, azioni correttive per resistere ed essere pronti nel prossimo futuro a cogliere tutte le opportunità del mercato, nell’interesse di tutti gli attori coinvolti: RAM, imprese operanti nell’indotto, dipendenti diretti e dipendenti dell’indotto. In questo contesto, si aggiunge il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria che, imponendo alle raffinerie siciliane limiti emissivi irraggiungibili e senza fondamento tecnico, mette a rischio il futuro dell’azienda».
Proprio sulla questione ambientale si è concentrata parte dell’incontro: «In tale contesto, RAM, come tutte le aziende –si legge ancora nella nota- ha dovuto avviare una revisione dei processi e degli investimenti che, pur tuttavia, prevedono un esborso di 45 milioni di euro, per la maggior parte legati ad interventi ambientali richiesti dall’ AIA rilasciata nel 2018 e che ora, dopo meno di due anni, è di nuovo in discussione per via del Piano Aria della Regione Sicilia. Anche a causa dell’emergenza COVID, la RAM ha inoltre dovuto posticipare al 2021 la fermata programmata di manutenzione».
Un punto sul quale il dibattito non è ancora concluso, e che ha visto scendere in campo anche il fronte degli ambientalisti nel corso delle ultime settimane.
L’accordo e le dichiarazioni dei sindacati
Intanto si è trovato un accordo per quanto riguarda la questione lavorativa. Sarà assicurata, secondo quanto stabilito con le ditte appaltatrici, una “rotazione del personale oltre ad un utilizzo distribuito ed equo degli ammortizzatori sociali straordinari disponibili”.
Si sono detti soddisfatti per la ripresa dei rapporti sindacali, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina, rispettivamente Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi. Già dalla prossima settimana si procederà con l’organizzazione delle attività da programmare, che porteranno ad un rientro “calendarizzato” dei lavoratori.
«Il verbale sottoscritto prevede accordi che vanno verificati passo dopo passo –hanno dichiarato– ma l’impegno, frutto anche delle istanze che i lavoratori hanno evidenziato nei giorni di protesta fuori dai cancelli, è di mettere in moto un percorso che garantisca equità nel rientro a tutti i lavoratori».
Anche per i sindacati il Piano di Qualità dell’Aria resta una questione aperta, sulla quale sarà necessario portare avanti il dibattito.
«Tra i tanti temi da affrontare in futuro –hanno dichiarato ancora i portavoce sindacali– c’è anche quello del Piano di qualità dell’aria emanato dalla Regione Sicilia che mette in forte difficoltà la continuità della Raffineria e servirà un fronte comune, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, per tutelare il sistema produttivo ed industriale del territorio messinese e per garantire in pieno il binomio difesa dell’ambiente e sviluppo economico-sociale».