Si è riunita oggi l’Unità di crisi per il monitoraggio dell’evoluzione dell’evento verificatosi all’interno della Raffineria di Milazzo la notte del 27 settembre. L’unità di crisi era stata istituita con provvedimento del Prefetto a seguito di quanto concordato nella riunione svoltasi in Prefettura il 2 ottobre scorso, alla presenza dell’Assessore Regionale Territorio ed Ambiente, della quale fanno parte i Vigili del Fuoco, il Dipartimento Regionale di Protezione Civile, l’A.R.P.A. e l’Azienda Sanitaria Provinciale.
A conclusione dell’incontro è emerso che l’Arpa sino a questo momento ha riscontrato valori che rientrano nei limiti dei valori guida sia nazionali che europei; nella loro nota dati dei giorni 4-5-6 ottobre si legge infatti che “le centraline della rete di monitoraggio della qualità dell’aria non hanno rilevato valori di concentrazione degli inquinanti monitorati superiori ai limiti di legge”. Di conseguenza l’ASP ritiene che al momento non ci sono elementi che possano far pensare nell’immediato a condizioni di pericolo per la salute pubblica.
Sul fronte amministrazione invece l’Assessore all’ambiente Salvatore Gitto ha convocato per giovedì pomeriggio nell’aula consiliare la Consulta dell’Ambiente. All’incontro interverranno i rappresentanti delle associazioni presenti nella Consulta: Legambiente, Italia Nostra, Adasc, Rifiuti zero, Ordine chimici, Amici di Milazzo, Aria Pulita, Tono-Solemare, Il Melograno, Rita Atria, Il Maestrale, Fidapa, Il Promontorio, Cgil, Forum delle Idee, Lute, Cisl.
“Sarà un momento di confronto importante – ha detto Gitto – dopo quanto accaduto alla Raffineria di Milazzo per verificare sia i dati ufficiali sia per raccogliere ulteriori contributi da parte dei soggetti che fanno parte di tale organismo tecnico. Tutto ciò nell’ottica della massima trasparenza e apertura al territorio su una questione che giustamente suscita preoccupazione nella cittadinanza e per questo merita un approfondimento il più possibile tecnico e scientifico”.
Nei prossimi giorni verrà convocato anche un tavolo tecnico sugli odori molesti che prevede, in aggiunta ai componenti già presenti fin dalla prima seduta ovvero Arpa, Provincia, Capitaneria, Adasc, Legambiente e Ram, la presenza dell’Asp di Messina in maniera tale da poter avere delle indicazioni che abbiano un supporto scientifico.
“Ben vengano- afferma l’assessore Gitto- le iniziative di protesta, le prese di posizione, ma qualsiasi decisione deve essere adeguatamente motivata non dalle sensazioni ma su certezze. Questo non è il momento delle speculazioni o dei toni polemici, che si appellano all’emotività piuttosto che alla ragione, bensì di un serio intervento di controllo e monitoraggio che accerti inequivocabilmente il rischio sanitario in atto”.
In quest’ottica l’amministrazione Pino è in attesa di riscontri da parte dell’Asp sui controlli igienico-sanitari e procedure di campionamento sulle produzioni agricole in atto e sui terreni che sono stati investiti dal fumo. “Questi accertamenti- termina Gitto- sono molto importanti per fornire i necessari supporti scientifici e istituzionali, al fine di poter adottare motivate misure sanitarie, in quanto la pericolosità delle sostanze rilasciate può determinare un danno persistente sui prodotti agricoli ed alimentari e tendenzialmente sul terreno e sulla falda idrica”.