REGGIO CALABRIA – Continuano le “manovre” politico-istituzionali. Solo ieri, infatti, Azione – il partito centrista fondato e capitanato dall’ex ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda – s’era curiosamente “accaparrata” ben due capigruppo di altre forze politiche a Palazzo Campanella, Pino Graziano (Udc) e l’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi (Coraggio Italia).
Poche ore dopo, viene formalizzata l’uscita – in ballo da almeno una settimana – dell’assessore regionale a Infrastrutture e Lavori pubblici Mauro Dolce. Che in una nota di spiegazione (nella quale, di fatto, non spiega assolutamente nulla) fa sapere: «Ho riflettuto molto nelle ultime settimane e sono giunto ad un’importante decisione: lascio il mio mandato di assessore della Regione Calabria».
Frangente di per sé notevole, perché non siamo certo davanti a una “stanchezza da legislatura”: solo il 2 dicembre scorso Dolce aveva festeggiato il primo anno da assessore regionale calabrese.
L’ex dg della Protezione civile nazionale lascia dunque il suo incarico nella giunta Occhiuto dopo 14 mesi e rotti. E senza dire una parola – appunto – sul reale motivo della sua decisione, se non un vaghissimo riferimento al suo imminente rientro all’Università «per riprendere e concludere le attività di ricerca temporaneamente messe da parte che, insieme ai miei impegni familiari, m’impedirebbero di svolgere nei modi che ritengo necessari i gravosi impegni che l’Assessorato affidatomi comporta».
La cosa più incredibile ancora però è che l’uscita di scena è stata “congelata” per circa una settimana, come ammettono sia Dolce sia Roberto Occhiuto, e poi resa nota solo oggi.
Questo perché sempre oggi pomeriggio, giusto 5 ore dopo, lo stesso Occhiuto ha formalizzato il nome del sostituto di Dolce: l’ex “numero 1” dell’Agenzia Accise, dogane e monopoli Marcello Minenna, «un professionista che non ha bisogno di presentazioni – scrive Occhiuto nella sua nota –, economista e dirigente dal valore indiscusso, con una grande esperienza nella Pubblica amministrazione».
Per certi versi, tuttavia, la cosa che più colpisce è l’attribuzione delle deleghe al neocomponente della Giunta regionale.
Come specificato appunto dal governatore calabrese, deleghe fin qui trattenute da Occhiuto: Minenna si occuperà dunque si occuperà d’«ambiente e tutela del territorio; programmazione, pianificazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti e delle risorse idriche; programmazione unitaria – che negli ultimissimi mesi era stata seguita dalla vice presidente Giusi Princi -; coordinamento strategico e razionalizzazione delle società partecipate; verifica e attuazione dei progetti strategici del governo regionale». Cioè assolutamente non le deleghe di Dolce, che Occhiuto terrà per sé (con l’eccezione dell’Edilizia scolastica che andrà alla vicepresidente Giusi Princi).
Ne restano una certezza e una sensazione.
La certezza è che, diversamente da quanto affermato in queste ore, Minenna non è – nei fatti – il sostituto di Dolce. La sensazione pertanto è che questo doppio movimento sia soltanto la “prima parte” di un più ampio rimpasto di deleghe all’interno dell’Esecutivo regionale.