“Il comune di Messina, l'Amministrazione e il dipartimento delle Politiche sociali hanno fatto tutto il possibile e anche qualcosa di più per un'accoglienza adeguata ai bisogni dei minori stranieri non accompagnati”.
L'assessore alle Politiche sociali, Nino Mantineo, replica così alle dichiarazioni dell’esperta per la mediazione culturale di Palazzo Zanca, Clelia Marano, che ieri aveva sentito la necessità di denunciare l’attuale immobilismo dell’amministrazione sul fronte dell’accoglienza dei minori migranti. Quasi cento quelli costretti a vivere in condizioni promiscue all’interno della tendopoli allestita al Palanebiolo (vedi correlato) . Una “situazione al collasso” secondo la Marano, che è in questo anno di continui sbarchi è stata sempre in prima linea, prediligendo i fatti alle parole e svolgendo il suo ruolo da esperta a titolo gratuito con la professionalità, la serietà e lo spirito di sacrificio che le hanno fatto guadagnare l’appellativo di piccola (per la statura minuta), grande (per le sue qualità umane) donna.
Il suo grido di allarme voleva provocare una reazione e scuotere l’apparato politico-amministrativo di Palazzo Zanca, affinché la macchina burocratica si mettesse al più presto in moto e si trovasse una soluzione adeguata e dignitosa per i 96 ragazzi nigeriani, eritrei, subsahariani “dimenticati” nelle tende. Ma forse neanche lei si sarebbe mai aspettata la reazione scomposta dell’assessore Mantineo, che nella sua nota la accusa, seppur senza citarla esplicitamente (ma il riferimento è sin troppo chiaro) “di strumentalizzare i minori e i migranti per ragioni politiche o per ambizioni personali”.
Un attacco frontale quello dell’esponente di giunta, che di fare almeno autocritica,se non proprio un mea culpa, non ne vuole proprio sapere. Anzi, coglie l’occasione per autoincensarsi.
“Da ottobre ad oggi – scrive – abbiamo collocato in strutture di accoglienza più di trecento minori stranieri. A dimostrarlo in modo acclarato è la comunicazione giunta dal Ministero degli Interni che per i mesi da gennaio sino a giugno 2014 ha disposto l'accreditamento di 120 mila euro a favore del Comune per la collocazione dei minori in strutture. Si deve all'iniziativa assunta dal mio assessorato, con il contributo del personale dipendente del dipartimento, nel trovare soluzione all'accoglienza non solo delle comunità presenti in città, provincia e regione, ma anche con centri e comunità sparsi sul territorio nazionale”.
Mantineo ringrazia tutti quelli che hanno contribuito a gestire l’emergenza dei minori non accompagnati: AIBI, suore dello Spirito Santo, Associazione Santa Maria della Strada, IPAB di Santa Lucia del Mela, Caritas diocesana. “Ciascuno dei responsabili di questi enti – continua nella nota – è stato da me contattato ogni qualvolta si rendeva necessario offrire una disponibilità ad accogliere minori giunti con il carico di vite umane dei disperati migranti. Questo risultato si deve anche all'apporto del volontariato organizzato.
Nell’elenco di Mantineo manca solo Clelia Marano, che tuttavia – è obbligatorio ricordare – è stata la mente ed il braccio operativo nella gestione dei migranti minori.
Entrando nel merito delle strutture che dovrebbero accogliere i minori, Mantineo spiega ancora nella sua nota: “non si deve non porre nella dovuta evidenza la disposizione innovativa dettata dallo stesso governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, il quale ha disposto che le strutture di prima accoglienza o anche temporanee per i minori stranieri devono essere accreditate dalla Regione stessa, avendo riconosciuto i requisiti strutturali e quelli organizzativi relativi al personale. Con questa disposizione il Comune ha il solo dovere di rivolgersi agli enti accreditati dalla Regione per collocare i minori; attualmente all'Albo regionale risultano solo due enti, che evidentemente non sono sufficienti ad accogliere centinaia di minori.
In conclusione, l’esponente della giunta Accorinti assicura che saranno compiuti «altri sforzi perché nella nostra città possano costituirsi centri di prima accoglienza anche da parte di privati o associazioni, di cui ben volentieri ci vorremmo avvalere per dare una risposta a quelli attualmente ospitati al PalaNebiolo».
Danila La Torre