Giunto o non giunto il viadotto Ritiro non è sicuro. Una sentenza inappellabile quella dell’Università di Messina, a cui il Cas non ha potuto fare altro che adeguarsi, adottando l’unico provvedimento immediato in grado di garantire la pubblica sicurezza: restringere la carreggiata ad una sola corsia. Adesso in entrambe le direzioni di marcia.
«Fino al 31 dicembre 2012 -si legge in un comunicato diramato nel pomeriggio dall’Ufficio stampa del Consorzio autostrade – gli utenti che percorreranno il viadotto autostradale Ritiro in entrambe le direzioni di marcia (valle e monte) dovranno transitare nella parte centrale della carreggiata, larga circa ml. 3.50». Come si ricorderà (vedi correlato), è questa la larghezza espressamente indicata dai quattro professori del Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Messina che hanno firmato la relazione “commissionata” da Comune e Anas, riguardante l’interazione tra il viadotto Ritiro ed i costruendi svincoli autostradali Giostra- Annunziata.
«Tale parte fruibile – continua il comunicato del Cas – sarà delineata da coni di gomma e da de.fle.co, e segnalata da specifica cartellonistica di rallentamento oltre che da segnali luminosi. Il provvedimento è stato convenuto nella riunione svoltasi all’Assessorato Regionale Infrastrutture lo scorso 7 agosto. Il CAS invita gli utenti alla massima prudenza».
Il provvedimento del Consorzio autostrade avrà validità sino al 31 dicembre, ma potrebbe essere prorogato anche al 2013 nel caso in cui da oggi a dicembre non venissero eseguiti quei lavori di miglioramento ed adeguamento sismico prescritti dai “tecnici” dell’Ateneo nelle oltre 500 pagine del documento per mettere definitivamente in sicurezza il viadotto Ritiro, come ad esempio la bonifica di tutte le parti ammalorate e la realizzazione di appoggi e ritegni antisismici. Per dare il via agli interventi servono, infatti, i soldi e, come spiega al telefono il Responsabile Assistenza al Traffico del Cas, Antonino Spitaleri, «prima bisogna approvare il bilancio per vedere che risorse possiamo impegnare e poi affidare la progettazione. In questo momento –ha aggiunto il geometra del Cas – la nostra priorità assoluta è quella di eliminare qualsiasi pericolo per gli utenti : l’Università ci ha detto che restringendo la carreggiata ad una larghezza di m 3,50 il viadotto è sicuro e così abbiamo fatto ».
La riduzione della carreggiata aumenterà certamente i disagi degli automobilisti, già costretti a lunghe file in questi giorni di controesodo. Il rischio o meglio la paura è che l’agonia si prolunghi ben oltre il 31 dicembre, qualora- come sembra al momento – non si reperissero le risorse necessarie per rendere sicuro il viadotto al di là del provvedimento di restringimento, che rischia di diventare definitivo . Neanche l’assessore regionale alle infrastrutture Andrea Vecchio è in grado di dare risposte certe:« Dobbiamo dire ai messinesi – afferma al telefono con tono perentorio – che si sono intraprese iniziative serie per assicurare l’incolumità pubblica», ma quando gli chiediamo in che tempi i messinesi e non solo i messinesi potranno usufruire del viadotto Ritiro in condizioni di assoluta sicurezza si affida al «Padre eterno», lasciando presagire che serve un miracolo… (Danila La Torre)