Per il Movimento liberi Insiemi è arrivato il momento di “valorizzare l’inestimabile patrimonio culturale di Messina” e di realizzare la “Strada della Messinesità” per la conoscenza della nostra storia e di tutti i beni di rilevanza artistica di tutte le Istituzioni amministrative e sociali che insistono nel territorio messinese. Con questo obiettivo, il coordinatore Roberto Cerreti prende carta e penna e scrive al sindaco Cateno De Luca, affinché avvii un’azione incisiva. .
“Non si può continuare a pensare a livello comunale al progetto cultura con approssimazione ed improvvisazione. Non occorre essere dei geni o preparati a livello del critico d’arte “Sgarbi” per cogliere – si legge ancora nella lettera – la presenza nel patrimonio dei vari Enti di opere d’arte d’importanza internazionale, partendo da quelle più importanti contenute nel Museo Regionale di Messina, dove vi sono il Polittico di San Gregorio ed una tavoletta bifronte di Antonello da Messina e due tele di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, la Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori”.
Cerreti sottolinea inoltre come non sia adeguatamente pubblicizzata la Galleria provinciale d’arte moderna e contemporanea della Città Metropolitana di Messina , dove “sono esposte opere di noti artisti come Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Felice Casorati, Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Liberman, Franco Angeli, Agostino Bonalumi, Mimmo Rotella, Corrado Cagli, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Hodkin, Mario Mafai, Alighiero Boetti, senza considerare l’importantissima presenza dell’Archivio Salvatore Quasimodo”.
“Capirà bene- commenta – che un’ Amministrazione che non conosce i beni di proprietà del proprio Ente, non conosce se stessa e la Città che vuole governare”.
Nella sua lettera, Cerreti parla del “ lustro che contraddistinse Messina tra le principali città d’Italia negli ambiti dell’argenteria e dell’oreficeria, come si evince soprattutto nella Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta dove sono custodite numerose opere di arte sacra”; e ricorda “il Tesoro del Duomo di Messina, dove sono custoditi ed esposti preziosi oggetti di culto appartenuti alla Cattedrale sin dal Medioevo, con il pezzo più prezioso del Tesoro rappresentato dalla “Manta d’oro”, preziosissimo rivestimento del quadro della Madonna della Lettera nelle grandi feste, tutta d’oro finemente cesellato dall’orafo fiorentino Innocenzo Mangani, che la eseguì nel 1668”.
“Nel nostro Municipio – si legge ancora – si trovano opere artistiche importantissime come quella del Migneco nella Sala Consiliare, ma questo sicuramente lo saprà. Purtroppo caro Cateno, Messina risulta una delle pochissime città italiane a non aver ipotizzato percorsi culturali ed artistici integrati tra i vari Enti locali, Università e la Curia, ed a non avere una programmazione concreta in materia, se non limitatamente ad eventi occasionali e di scarso respiro.
“Con la presente, auspichiamo che Lei possa intervenire, in prima persona e senza delegati più o meno qualificati, in maniera decisa e concreta in questo importante e delicato settore della vita pubblica, mettendo da parte ogni polemica o ritrosia nell’interesse della storia identitaria della nostra Città, per tentare di realizzare le giuste interazioni con i rappresentanti della Regione Siciliana, della Città Metropolitana, oltre che quelli dell’Università degli Studi e della Curia messinese, finalizzata alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Messina e della sua Provincia. Riscoprire le proprie origini, valorizzare il patrimonio artistico e le Istituzioni locali, potenziando turismo ed identità sociale, vuol dire – conclude Cerreti – fare Cultura con la “C” maiuscola in una grande Città, tutto il resto serve solo per mettere in festa rioni e piazze per qualche ora ed a fare felice qualche associazione culturale o qualche amico per qualche giornata”.
DLT