Siamo giunti già al mese di aprile inoltrato e sul percorso di mobilità interaziendale che dovrebbe condurre i lavoratori dell’Ato3 verso l’Amam non si è ancora mosso un passo. A riaccendere i riflettori sul destino occupazionale dei 51 dipendenti dell’Ato che dal 30 giugno dovrà cessare ogni attività è ancora una volta il sindacato Orsa che prova a scuotere l’amministrazione Accorinti sul percorso di mobilità programmato nello scorso mese di ottobre e che ha già portato tra le fila dell’Amam gli ex Feluca. E’ di pochi giorni fa il decreto sindacale con cui Accoranti definisce l’iter per la riorganizzazione delle società partecipate che prevede il passaggio all’Amam già dal prossimo 30 giugno non solo del pacchetto Ato3 ma anche di Messinambiente e dell’intera gestione rifiuti in vista della costituzione della Multiservizi. Ma il sindacato Orsa non nasconde forti preoccupazioni per il silenzio che è calato, nonostante le dichiarazioni del direttore generale del Comune, Antonio Le Donne e dall’assessore Ialacqua.
Proprio il direttore generale, spiega la segretaria di Orsa Servizi Francesca Fusco, dinanzi alle rappresentanze sindacali aveva rappresentato i passaggi propedeutici al trasferimento dei lavoratori, consistenti in: destinazione definitiva delle somme occorrenti per il conferimento dei servizi di cura del verde ad oggi svolti dall’Ato in capo all’Amam; approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci dell’Amam dell’indirizzo strategico indicato dal socio Comune di Messina; recepimento delle direttive dell’Assemblea dei Soci da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Amam per il compimento delle fasi operative.
Ma ad oggi nessuno di questi passaggi ha visto compimento mentre il tempo passa inesorabilmente e si avvicina la scadenza della proroga con cui la Regione ha prolungato sino al giugno 2015 la fase liquidatoria dell’Ato3.
In attesa della convocazione formale di un incontro da parte dell’Amministrazione Comunale, che potrebbe tenersi nel corso della prossima settimana, il sindacato interviene per ribadire una richiesta già formulata più di un mese fa: la necessità che il Comune convochi insieme ai sindacati anche i vertici delle partecipate interessate ed in particolare quelli dell’Amam.
La necessità di fare chiarezza riguarda, inoltre, la copertura finanziaria dell’operazione ed anche le dinamiche che potrebbero sorgere a seguito dell’ennesima proroga del servizio di gestione dei rifiuti in capo alla Messinambiente sino a giugno 2015 e dell’atto di indirizzo emesso dalla Giunta Municipale con la recente deliberazione n. 189 del 31 marzo 2015 in riferimento alla costituzione della società “Messina Multiservizi”, entro la quale si dovrebbe inglobare la gestione dei servizi rifiuti, idrico, trasporti.
“Su quest’ultimo elemento si nutrono non poche perplessità e sarà necessario studiare bene la questione per comprendere la reale fattibilità ed i tempi di attuazione. Tuttavia – conclude Francesca Fusco – l’obiettivo a “lungo termine” della Multiservizi non può in alcun modo costituire un ostacolo rispetto al compimento del percorso di mobilità interaziendale riguardante i lavoratori dell’ATO 3. Le due cose non fanno di certo a cazzotti tra loro. Non si vuole assistere all’ennesima battuta di arresto dovuta ad improvvisi cambiamenti di strategia in corso d’opera, che sono spesso legati ai controversi rapporti dell’amministrazione proprio con Amam e Messinambiente”.