E’ stato ancora una volta il paradosso a far da cornice all’ennesimo sbarco di migranti in città. Il paradosso di un Porto di Messina che continua ad accogliere, da un lato, felici e spensierati turisti della splendida MSC Fantasia e, dall’altro, centinaia e centinaia di profughi, salvati in mare e poi fatti sbarcare sulle coste siciliane in condizioni disperate.
Questa mattina, dai pattugliatori della Marina croata “Mohorovich” e della Guardia di Finanza “Monte Cimone”, a mettere piede sul Molo Marconi, sono stati in 280, tra eritrei, somali ed egiziani. Uomini, donne, bambini, intere famiglie che, a partire dalle 8, sono scesi dalle due passerelle, accolti dall’ormai solida e rodata macchina coordinata dalla Prefettura.
I medici dell’Asp, il personale USMAFF e la Croce Rossa, dopo aver allestito i consueti gazebo, ha effettuato un primo screening sanitario ed aiutato le donne incinta a salire sulle ambulanze. Le associazioni di volontariato, tra cui in prima fila Save The Children, hanno poi reso l’accoglienza il più “confortevole” possibile, mentre le Forze dell’Ordine hanno provveduto a mantenere la situazione sotto controllo. E' stata l'Autorità Portuale a predisporre la consueta organizzazione logistica e, una volta sbarcati, tutti i migranti sono stati fatti salire sui pullman diretti nei vari centri di prima accoglienza del PalaNebiolo, all’Annunziata, e dell’ex Caserma di Bisconte, a Camaro. Alcuni di loro lasceranno ben presto Messina per trovare sistemazione in altri centri del Nord.
Con questo sbarco, sale a più di 8mila il numero di migranti che la città ha accolto soltanto negli ultimi 6 mesi. Il tutto mentre ancora a Bruxelles si parla di piano di ricollocamento dei profughi, tra divisioni e contrasti interni che fanno fatica ad esser sanati. L’unico risultato, al momento, rimane quello dei 24mila posti dell’Italia ed i 16mila della Grecia, mentre della seconda tranche si ricollocamenti (120mila) si è completamente bloccati al palo. Si studia un piano anche per fermare gli scafisti nel Mediteraneo, attraverso l’uso della forza. Sono 28 i Paesi dell’Unione Europea, infatti, che hanno dato il via libera formale per la missione navale EuNavFor Med, che permetterà alle navi della forza UE di fermare, perquisire e dirottare le imbarcazioni sospette di trasportare migranti. Il piano dovrebbe partire nei primi giorni di ottobre. (Veronica Crocitti)