Cinque salvataggi in mare, quasi seicento migranti sopravvissuti, due ragazzi morti durante il viaggio dalle coste libiche fino a quelle siciliane. Era questa la situazione, lo scorso 16 marzo, quando al Molo Marconi di Messina era attraccata la nave Diciotti della Guardia Costiera. Oggi, dopo giorni di indagini e raccolta di testimonianze, la Squadra Mobile ha chiuso il cerchio sui due scafisti di quei drammatici viaggi in mare. Si tratta del diciottenne senegalese Babacar Ndong e di un concittadino sedicenne.
Sono stati i sopravvissuti a raccontare agli agenti tutte le fasi del tragitto, i costi, gli spostamenti, i maltrattamenti. I migranti hanno raccontato di aver speso tra gli 800 ed i 1000 dinari per ogni tratta. La sera del 15 marzo erano su una costa libica. E’ lì che un gruppo di uomini armati li ha fatti salire sui vari gommoni alla volta delle coste italiane. Quasi seicento di loro, hanno trovato la salvezza grazie agli interventi della Guardia Costiera, nel bel mezzo del Canale di Sicilia. Due ragazzi, invece, giovanissimi, non ce l’hanno fatta, probabilmente schiacciati e soffocati. I loro corpi sono arrivati a Messina senza vita, e sulle cause dei loro decessi la magistratura sta ancora cercando di far luce. (Veronica Crocitti)