Oggi ci sarà un nuovo incontro. Nonostante ormai da giorni il destino di Casa Serena sembra essere stato deciso, oggi l’amministrazione comunale e i sindacati si ritroveranno faccia a faccia per discutere ancora del futuro. Ci sono i 101 lavoratori che chiedono garanzie occupazionali, ci sono i 50 anziani che non si rassegnano all’idea di dover lasciare quella che è soprattutto una vera casa e una grande famiglia. Eppure entro il 30 aprile gli anziani dovrebbero essere trasferiti e i lavoratori ricollocati, sicuramente però non prima di giugno, attraverso i nuovi bandi dei servizi sociali che però non sono ancora stati pubblicati. Ancora una volta è dunque una corsa contro il tempo, l’incontro servirà per capire se è praticabile l’ipotesi avanzata dalla Cisl di mantenere la struttura aperta anche durante i lavori di messa a norma, riducendo il numero di anziani e operatori, oppure se l’amministrazione nel frattempo ha individuato nuove strade. Il dibattito sui servizi sociali resta incandescente.
Una dura nota arriva dai gruppi consiliari del Partito democratico che non risparmiano toni pesanti contro il sindaco Accorinti e la sua amministrazione, accusata di non decidere e di non fare. Per i consiglieri comunali dei gruppi Pd, Progressisti democratici e Felice per Messina, “nessuna progettualità, nessun investimento, un assessore part time ed un dirigente ad interim, gli ingredienti ci sono tutti per fare cadere nel baratro fasce di concittadini che necessitano di aiuto, per far svanire anche le ultime speranze. Le urla accorate di 50 anziani che vivono a Casa Serena da anni, decine di disabili che confidano nei sorrisi degli operatori, e le realtà che si nascondono dietro tutti i volti dei lavoratori impiegati nei servizi sociali evidentemente non bastano perché l’Assessore si assuma la responsabilità dell’incarico che gli è stato affidato lo scorso giugno e rinunci, lui come tutti gli altri, a qualche lezione universitaria. O peggio ancora non bastano al Sindaco, ormai vorace di politica ed impegnato nelle prossime competizioni europee, il quale non riesce a ritagliarsi un momento, tra una chiacchierata con le foglie ed una con gli uccelli, per ascoltare le esigenze dei lavoratori di Casa Serena che il I maggio potrebbero festeggiare la festa dei disoccupati. In un momento come questo invitiamo tutti coloro che non ritengono di poter far fronte ad un così gravoso impegno, di fare un passo indietro. Abbiamo bisogno di attivisti dediti all’impegno politico e sociale perché si possa fare rete, ricercando nel territorio le buone prassi, migliorando il servizio in termini di dotazione del personale, progettando e definendo criteri e strumenti condivisi e predisponendo un Progetto Sociale, strumento che ha l'obiettivo di contribuire all'orientamento delle attività di pianificazione dell’ente mettendo a disposizione elementi di descrizione e analisi della situazione sociale”.
Simona Contestabile, a nome dei colleghi, racconta che le assenze dell’amministrazione si sono fatte sentire anche al pranzo offerto lo scorso sabato da tutta la comunità di Casa Serena che ha accolto il segretario Antonio Le Donne, il quale ha voluto personalmente riscontrare i pregi ed i limiti della struttura. A fine incontro proprio Le Donne ha parlato di quella che “dovrebbe essere” la soluzione dell’Amministrazione Accorinti, cioè trasferire l’intera comunità (utenti e operatori) presso un edificio terzo, ancora da identificare – dice il Direttore Generale- per il tempo necessario alla ristrutturazione dello stabile di Montepiselli. I consiglieri però si domandano: “Ci sono a Messina edifici capaci di contenere siffatto numero di utenti ed operatori? Come verrà garantita la continuità lavorativa? Quanto tempo durerà questa villeggiatura forzata? A Palazzo Zanca si rincorre, già da qualche tempo, il nome di una struttura disposta ad accogliere gli anziani ma non i lavoratori, se ai rumors si dovesse dar seguito, saremmo di fronte all’ennesima presa in giro di una Amministrazione che sinora ha dimostrato esclusivamente una qualità: la risolutezza, la fermezza delle decisioni prese nella stanza dei bottoni ove nessuna esigenza e/o proposta riesce ad entrare”. I consiglieri non fanno nomi ma il riferimento è chiaramente alla nuova casa di riposo che sta sorgendo al posto dell’hotel Liberty della famiglia Franza. A tal proposito i gruppi del Pd scrivono “ci auguriamo di non fare da Cassandra ed auspichiamo che questa volta l’amministrazione non rimanga sorda alle nostre proposte, dei sindacati e degli operatori tutti, perché si possa intavolare un rapporto di effettivo supporto reciproco per valutare e programmare le politiche sociali messe in atto a livello locale e che possa dunque contribuire al miglioramento della qualità dei servizi sul territorio e della qualità della vita dei cittadini, in particolare di quelli che si trovano in situazioni di difficoltà o svantaggio”.
Un altro appello arriva dall'UGL Giovani Messina che esprime il proprio rammarico, rivolgendo ancora una volta all’Amministrazione Accorinti l’invito a un deciso e organico rinnovamento del modello gestionale dei servizi. «La situazione di Casa Serena si è evoluta, purtroppo, come avevamo previsto non più tardi di gennaio, successivamente alla tombolata solidale natalizia che organizziamo ogni anno per gli anziani» – dichiara Graziano Giuffrida, Coordinatore Provinciale; «in quella occasione abbiamo sottolineato l’assoluta necessità di rivedere diversi aspetti relativi all’organizzazione e alla governance dei servizi nell’ottica della creazione di modelli virtuosi, già sperimentati in altre realtà italiane come quelle di Emilia Romagna e Veneto. La poca chiarezza manifestata più volte dall’Amministrazione ci induce a richiedere all’Assessore Mantineo risposte precise per la risoluzione di questi annosi problemi, ereditati da quella che fino a oggi è stata una gestione poco lungimirante del terzo settore in città».
Le questioni da affrontare per superare l'impasse che caratterizza la gestione dei servizi sociali e sanitari riguardano anche l'ipotesi che le attività erogate vengano prese a carico direttamente da Palazzo Zanca e non più demandate alle cooperative, la cui azione spesso è stata legata a un sistema clientelare che a lungo andare ha generato il collasso dell'intero apparato. Secondo Felice Panebianco, Coordinatore Regionale di UGL Giovani, «è vitale che sia l'Amministrazione comunale a gestire in maniera permanente il servizio, preoccupandosi di istituire un sistema che metta fine alle continue proroghe (dovute alla consegna a società esterne tramite i bandi) e che preveda il pagamento diretto dei dipendenti, oltre all'auspicabile assorbimento dei lavoratori anche nell'ottica di un ampliamento dei servizi a tutta la cittadinanza».