Dopo “La bella e la bestia” che ha inaugurato due giorni fa il “Festival Bellini”, domani sera sarà la volta della “Carmen”, nella versione in danza del “Balletto del Sud”, creato e diretto da Fredy Franzutti. Nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina si succedono serratamente gli eventi della manifestazione, fondata e diretta per la prima volta nel 2009 da Enrico Castiglione.
Il coreografo Franzutti, tra i più affermati in campo internazionale, procede ad un’originale rivisitazione dell’eroina resa immortale dal francese Prosper Mérimée e ancor più dalla popolarissima musica del suo connazionale Georges Bizet. In questi capolavori, Carmen è ambientata in una Spagna letta da un punto di vista non autoctono. Ovvero da autori francesi che ne colorano la componente esotica, aumentando il fascino delle caratteristiche tipiche della tradizione popolare di una terra che fu crocevia di popoli e culture. Franzutti fa tesoro di questo ampio materiale e sceglie un tessuto musicale composito, mirato a sostenere un’azione coreografica intensa e vorticosa, che si ripropone di ottenere una soggiogante tensione narrativa, peraltro mai fine a se stessa, come è nella concezione stessa della danza che il coreografo ha fatto propria. Suo merito è anche il mirabile equilibrio con cui fonde la matrice accademica con gli spunti di modernità e con la componente di folklore mai oleografica, trascorrendo dalla trascinante “farandola” agli appassionati “passi a due”, affidati ai virtuosi Elena Marzano e Carlos Montalvan.