La centrale eolica sui Monti Peloritani non può essere realizzata per i vincoli ambientali che tutelano l’area interessata dal progetto. L’ha stabilito la conferenza dei servizi svolta ieri a Palermo, come ci racconta il dirigente provinciale dell’Azienda Forestale, architetto Giuseppe Aveni. Dal vincolo paesaggistico a quello idrogeologico, passando per la classificazione dell’area come sito di importanza comunitaria e d’interesse mondiale per l’importanza delle rotte migratorie che si verificano al suo interno. Il progetto della Centrale Eolica prevedeva, invece, l’istallazione di cinquantaquattro aereo generatori nella zona dei Peloritani compresa tra Messina e Saponara. L’impatto sull’ecosistema del luogo è stato giudicato, però, devastante. Aveva già espresso parere contrario al progetto l’azienda Forestale, proprietaria del terreno demaniale su cui sarebbe dovuta sorgere la centrale. Un no senza possibilità d’appello era stato pronunciato anche dall’amministrazione comunale e dal Genio Civile.
"La finalità di utilizzare l’energia del vento si scontra con un impatto ambientale tanto notevole quanto inaccettabile”. Aveva dichiarato l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua alla vigilia dell’incontro. La zona in questione, infatti, è considerata un sito protetto, sia dal punto di vista paesaggistico, sia perché investita dal più importante fenomeno migratorio dei Peloritani, per il quale è stata istituita la Zona di protezione speciale, successivamente dotata di un Piano di gestione. Il progetto, sebbene proponga un tipo di energia considerata “pulita”, sarebbe in ogni modo altamente invasivo e deleterio per l’ecosistema in cui si vuole inserirlo. Infrangerebbe, inoltre, il Piano Paesaggistico siglato nel dicembre del 2009, che stabilisce il maggior livello di tutela paesaggistico-ambientale per i Monti Peloritani. A fare notare tutto questo le associazioni ambientaliste WWF e Man – Associazione Mediterranea per la Natura.
A confermare l’impossibilità di un mega impianto eolico sui Peloritani ci pensano il tavolo dei servizi promosso dall’assessorato regionale dell’Energia, che oltre al Comune di Messina, Genio Civile e Azienda Forestale comprende anche molti altri enti, dal sindaco di Saponara agli assessori regionali, dal Corpo Forestale all’Azienda Ferroviaria Italiana, oltre ad Enel, Anas, Enva, Snam, Terna, passando per la Provincia Regionale di Messina. Tutti insieme per discutere di un progetto che, a ben vedere, era stato già messo da parte. Solo la vittoria del ricorso al Tar di Palermo della ditta Anima Energy ha permesso, infatti, alla Regione di indire un nuovo tavolo dei servizi e riaprire la partita. Il progetto è stato presentato nel 2005 dalla società Anima Energy, per un investimento complessivo di 170 milioni di euro. Finora è stato sistematicamente bocciato nel corso delle due precedenti conferenze dei servizi che hanno avuto luogo tra il 17 settembre e il 22 dicembre del 2008. Ieri ha incassato il terzo no. Non vengono, dunque, lasciate sole le associazioni ambientaliste che fin dal primo momento si sono opposte al progetto, definendolo una vera e propria “follia”.