La maglia numero 14 della Viola di Gianfranco Benvenuti, ma anche un playmaker eccezionale finito in modo naturale nel “giro” azzurro. Facile ricordarlo così, Massimo Mazzetto, scomparso tragicamente proprio a Reggio Calabria il 18 giugno del 1986.
Dopo la vandalizzazione della stele “storica”, stamattina è stato presentato il progetto.
Un piano articolato su vari livelli, che culminerà (non solo) nella realizzazione di un nuovo tributo a Mazzetto.
«Appena abbiamo iniziato a confrontarci con l’assessore comunale Giuggi Palmenta su cosa fare, dopo la distruzione della stele, abbiamo sùbito condiviso l’idea che non poteva trattarsi solo di costruire qualcosa. Dovevamo cogliere l’occasione – così coach Gaetano Gebbia, rappresentante del Comitato “Massimo Mazzetto” insieme al presidente Andrea Mazzetto e alla padovana Michela Pagnin – per rinnovare il ricordo di Massimo, farlo conoscere alle nuove generazioni, far sapere quali valori Massimo ha interpretato nella sua vita. E volevamo che tutto questo lavoro fosse frutto della comunità reggina e padovana, e non solo di quella sportiva».
Il nuovo monumento bronzeo, intitolato Il dono e concepito dall’artista veneta Katrin Pujia, sarà materialmente realizzato dalla Fonderia artistica “Pisani” di Villafranca di Verona. La lavorazione inizia oggi: dovrebbe essere pronta per il prossimo agosto. Rispetto all’opera in sé, il Comune oltre a collaborare al progetto provvederà a individuare il sito, al basamento e alla posa dell’opera, ma anche a ideazione e svolgimento di varie iniziative collaterali.
L’importo complessivo del nuovo, evocativo busto sarà di 28.060 euro, costo che include fra l’altro la dima (una sagoma necessaria per la trasposizione in bronzo) e il trasporto dell’opera.
Potranno cofinanziarlo privati, con qualsiasi importo, e partner – cioè associazioni e Ordini professionali, club service e istituzioni o società sportive – con donazioni da almeno 2mila euro l’una. Un fundrasing in piena regola, che avrà come architrave condivisione, pubblicizzazione e trasparenza dell’intero progetto. E la presenza, a oggi, già di una decina di partner fa sì che le preoccupazioni per il plafond finanziario per realizzare l’opera non siano eccessive.
Il sito dove sistemare il nuovo tributo all’indimenticabile cestista azzurro e neroarancio? «Stiamo ragionando con attenzione su quale possa essere l’ubicazione migliore, l’idea – afferma Gebbia – è che la statua possa essere collocata nella zona del Tempietto, che sarà riqualificata a breve, per rinnovare la memoria di Massimo non soltanto verso gli sportivi ma verso tutti i reggini».
Dal punto di vista poi della veicolazione del fundraising e dell’intero progetto, da domani «saranno attivi un profilo Facebook e uno Instagram dove sarà possibile seguire giorno per giorno, anche tramite video, i lavori che saranno eseguiti».
«Con Gebbia & C. abbiamo portato avanti in queste settimane un percorso che adesso trova quest’esito. L’intitolazione a Massimo Mazzetto della palestra di Modena, poi l’intitolazione della via e, in precedenza, realizzazione della stele poi distrutta sono state tante tappe – ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà, nel corso della conferenza stampa moderata dal giornalista Giovanni Mafrici – che abbiamo già compiuto per onorare la memoria di Massimo Mazzetto. Evidentemente, qualcosa non è andata bene, questo dobbiamo dircelo. Se dei ragazzi hanno ritenuto di vandalizzare la stele di un ragazzo che trovava nel basket la ragione di vita professionale e personale, e che il Fato purtroppo ci ha strappato troppo presto, è chiaro che qualcosa è andato storto. Se quei ragazzi non hanno trovato nulla di meglio da fare, non possiamo limitarci a dire che sono stati degli atti vandalici: significherebbe demandare ad altri la responsabilità. E invece no: tutte le agenzie educative, dunque anche noi amministratori pubblici, dobbiamo sentire la corresponsabilità di quanto è accaduto, a fronte di chi ha lasciato un segno sportivo e per l’umanità che ha avuto».
Ecco che, riflette il primo cittadino, «la memoria di persone come Massimo Mazzetto va portata avanti anche per educare al futuro. E ringrazio gli artisti che hanno lavorato e stanno lavorando al nuovo monumento, veicolo di conoscenza di Massimo per tanti che non hanno fatto in tempo a conoscerlo personalmente. Ecco perché noi condividiamo appieno non solo l’idea e il progetto, che patrocineremo, ma anche il suggerimento di posizionare il monumento in un’area non squisitamente solo sportiva. Perché il Tempietto già oggi è meta di tanti sportivi che vanno lì per correre e far ginnastica, ma anche perché oggi quell’area della città è oggetto di una riqualificazione che le dà esattamente una destinazione sportiva. Già indetta la gara d’appalto: una volta conclusa, inizieranno i lavori. E sarà una felice coincidenza realizzare i lavori mentre già si sta realizzando l’opera, perché ciò ne eviterà lo spostamento temporaneo. E questo ci dà l’ennesima riprova di come le cose si possano fare presto e meglio se c’è un raccordo efficace tra Amministrazione e associazioni».
A seguire, è stata la volta dell’assessore comunale allo Sport Giuggi Palmenta. Tra i ringraziamenti, quello al consigliere comunale delegato allo Sport Carmelo Versace. «Gebbia è stato un traino per tutti noi. Quando c’è stato proposto qualcosa di bello e grande per onorare la memoria di Massimo, là c’è stata condivisione da parte di noi tutti. Perché – spiega la Palmenta – in casi del genere lo sport non è più “l’obiettivo”, ma si fa strumento educativo. Ecco perché per noi è particolarmente importante questo progetto, che nell’opera che verrà donata alla città vede solo il suo punto di partenza: il progetto, invece, è assai più articolato e durerà nel tempo. L’obiettivo è portare i più piccoli, gli alunni delle scuole a conoscere Massimo, facendone un punto di riferimento non tanto nello sport quanto nella vita. Le parole di un suo tema che parlano di rispetto e d’amore per il gioco del basket, ma che si rifletteva nella sua intera vita, meritano d’essere tramandate ai suoi amici così come alle generazioni future».
«Mi ha colpito molto – asserisce l’assessore comunale a Cultura e Legalità, Rosanna Scopelliti – la storia di Massimo Mazzetto, anche rispetto alla storia della città di Reggio Calabria. “In quel periodo, la Viola è stata un po’ la leva di riscatto per una città che in quegli anni stava vivendo un periodo particolarmente buio”, mi ha detto prima un amico. Ecco, lo sport è ancor più bello se vissuto come sprone per risollevarsi e combattere le difficoltà, le amarezze vissute negli anni dalla città. Un riscatto sincero per una comunità che nello sport, nella cultura, nella legalità intesa come “regalo alla comunità” può trovare anche un modo migliore di vivere».
«Quando un bambino passerà davanti a quella statua – fa presente la Scopelliti – si chiederà il perché di quell’opera, il perché di quella storia: il ricordo si tramanda di persona in persona, attraverso le esperienze di ciascuno di noi. E poi, anche il tema dello sport legato alla cultura e alla legalità: lo sport sono regole, sfide quotidiane, capire quali sono i tuoi limiti e fino a dove puoi arrivare. Lo sport è bellezza. Credo che questo progetto sia dunque una sfida per noi tutti, ma anche un momento di confronto per ciascuno di noi. I buoni esempi vanno ricordati e tramandati: sarà un percorso formativo. Il sindaco parlava del momento in cui la stele fu divelta e fatta in mille pezzi. Ecco, io credo che da quei pezzi possa rinascere l’orgoglio di una città che ha consapevolezza di sé, ma anche la voglia e l’intelligenza di trasmettere dei messaggi significativi, specialmente ai più piccoli».
Nel perimetro della conferenza stampa anche diversi collegamenti audiovideo in remoto. Tra gli altri, col presidente del Comitato “Massimo Mazzetto” Andrea Mazzetto, fratello del compianto cestista nero arancio, il dirigente della Reggina Fabio De Lillo e il mitico playmaker di Bologna e della Nazionale azzurra Roberto Brunamonti.