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Morì la vigilia di Natale dopo le dimissioni dall’ospedale, processo per 8 medici

Gli infermieri non hanno responsabilità nel caso di Maria Pia Castrovinci, operata all’utero all’ospedale Papardo di Messina e dimessa la vigilia del Natale 2021. Per i medici, invece, la vicenda va approfondita al processo. E’ questa la decisione della giudice Monia De Francesco alla fine dell’udienza preliminare sul caso della donna spirata in auto durante il rientro a casa tra le braccia della nuora, in auto, nella tratta Messina-Torrenova, dove abitava.

La Gup De Francesco ha disposto il rinvio a giudizio per i camici bianchi Lucia Rita Palma Salvia, Aurelio Sebastiano Caudullo, Cosimo Raffone, Rosanna De Dominici, Iolanda Leonardi, Stefano Alecci, Caterina Ricciardi e Antonino De Vivo. Per loro il processo comincerà il 3 marzo del prossimo anno davanti al giudice monocratico e sarà in quella sede, nel dibattimento, che verrà stabilito se hanno effettive responsabilità. La giudice ha invece deciso il non doversi procedere “per non aver commesso il fatto” per i 9 infermieri, inizialmente indagati, che a vario titolo si sono occupati di lei.

Maria Pia non poteva essere dimessa

In base ai primi accertamenti, Maria Pia è morta per uno choc settico non riconosciuto e non curato. Diciassette le persone inizialmente finite sotto la lente della Procura, ovvero tutti i medici e gli infermieri che si sono occupati di lei, in particolare tra il 21 e il 24 dicembre. L’indagine sembrava inizialmente andare verso una soluzione diversa, ma un approfondimento delle consulenze mediche, affidato ai dottori Giovanni Andò e Alfonsa Pizzo, ha invece segnato la svolta.

La sentenza

Le conclusioni dei consulenti sono state chiare e sono state integralmente accolte dalla Gup: tutti i medici che si sono occupati della 61enne, malgrado avessero davanti chiari segni di complicazioni, non hanno approfondito, disponendo quegli esami di laboratorio che invece vanno effettuati in questi casi, e l’hanno poi dimessa quando non avrebbero dovuto. Per loro arriva quindi l’imputazione per omicidio colposo, accusa dalla quale dovranno difendersi al processo.

La denuncia

A dare il via all’inchiesta è stata la famiglia, assistita dall’avvocato Giuseppe Condipodero Marchetta. I familiari hanno raccontato che la donna lamentava dolori forti già in ospedale, dopo l’operazione di rimozione di utero e ovaie. Dimessa, è spirata in auto sulla A20, all’altezza di Villafranca Tirrena.

Il collegio difensivo

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Pietro Ruggeri, Isabella Barone, Antonia Russo, Antonino Gatto, Carlo Autru Ryolo, Francesca Misiti, Dafne Musolino, Ketty Terranova, Nicoletta Milicia, Salvatore Lincon, Ettore Cappuccio, Giuseppe Di Pietro, Ugo Colonna, Adriana La Manna, Simona Arasi, Antonio Giacobello, Roberto Alecci, Giuseppe Walter.