Cronaca

Morti sospette al Papardo, 4 casi in Procura ma la lista potrebbe allungarsi. Salgono a 3 gli indagati

Messina – Sono diventate quattro le morti sulle quali la Procura di Messina indaga correlando i casi per verificare se la causa sia legata in qualche modo ad un problema all’interno dell’ospedale Papardo. Il fascicolo è quello avviato dalle sostitute Anna Maria Arena e Alice Parialò e c’è una novità: domani alle 13 sarà dato incarico al pool di consulenti di occuparsi di altri due decessi, insieme a quello di Maria Dora Biondo e Gaetano Tommaso Bombaci.

Altre due morti sospette

Sotto la lente, quindi, anche la scomparsa di Vincenzo Ragusa, morto una settimana fa 57 anni e Nunzio Bonfiglio, di Brolo, scomparso a 60 anni il 17 ottobre scorso, entrambi al Papardo dopo un intervento. Ad occuparsene saranno sempre la dottoressa Daniela Sapienza come medico legale, l’infettivologo Placido Mondello e il cardiologo Gianluca Di Bella.

Un altro indagato

In vista delle due autopsie è stato avvisato un altro camice bianco, gli indagati per omicidio colposo salgono quindi a 3. Intanto si attendono gli esiti dei esami di laboratorio sui campioni prelevati in ospedale giovedì scorso dal laboratorio scientifico chiamato dalla Procura di Messina ad analizzare le condizioni della sala operatoria di cardio chirurgia, la sala post operatoria e il corridoio di collegamento, alla ricerca in particolare della presenza di eventuali batteri.

L’avv: “Perché non hanno chiuso il reparto?”

“Quattro morti in meno di un mese, un morto a settimana, ma giungono notizie di altri decessi in precedenza. E’ una carneficina ma quel reparto è rimasto aperto e si è continuato ad operare anziché fermare tutto per verificare se ci fosse un problema. Ma soprattutto perché le cartelle cliniche dei morti non sono state ancora consegnate?”, commenta l’avvocato Diego Lanza (in foto), che assiste i familiari della signora Biondo e di Ragusa.

Le altre due parti civili sono assistite dagli avvocati Giuseppe Giacoppo e Marilena Randazzo. I medici indagati sono invece assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Mariella Ottanà, Nunzio Rosso e Marcella De Luca.