Cronaca

Morti sospette all’ospedale Papardo, ispezione della Scientifica e dalla Procura

Messina – Ispezione della Procura di Messina oggi all’ospedale Papardo di Messina, dopo alcuni casi, a relativa distanza, di decessi sospetti in corsia. ll focus degli investigatori è sulla sala operatoria del reparto di cardiochirurgia e sulla terapia intensiva post operatoria.

Che accade in quelle corsie di ospedale?

E’ qui che la sostituta procuratrice Anna Maria Arena insieme ad un pool di tecnici stamane ha effettuato un primi sopralluogo, che comprende anche i corridoi di collegamento tra le due strutture. I tecnici hanno effettuato dei rilievi che serviranno a capire quali sono le condizioni dei locali. Tra le ipotesi al vaglio, quella della presenza di un batterio non debellato che potrebbe essere collegato a qualcuno dei casi più drammatici verificatisi negli ultimi mesi.

Casi isolati?

Già questa estate, infatti, erano state segnalate infezioni sospette che avevano compromesso il decorso pre e post parto di alcune puerpuere. Poi, nei giorni scorsi, le denunce presentate in Procura sulla morte della signora Maria Dora Biondo, morta a fine settembre dopo un intervento al cuore, e di Gaetano Tommaso Bombaci, deceduto quattro giorni dopo un intervento di by pass cardiaco, qualche giorno prima della signora Biondo.

L’indagine

Per consentire le operazioni scientifiche la Pm Arena, in coordinamento con la collega Alice Parialò, a lavoro anche lei su uno dei decessi sospetti, ha spiccato i primi avvisi di garanzia, notificati al primario di reparto e all’anestesista, dopo aver fatto tecnicamente confluire i due fascicoli di inchiesta in una unica indagine. La consulenza scientifica è stata affidata ad un centro specializzato di Catania.

“Sequestrate quelle sale”

Erano stati i familiari della 63enne di Barcellona Maria Dora Biondo, spirata il 23 settembre una settimana dopo l’operazione al cuore, a chiedere attraverso l’avvocato Diego Lanza di sequestrare ed esaminare le sale che avevano ospitato la donna.

“La richiesta di chiusura nasce dall’esigenza di verifiche approfondite perché il caso che assisto non è isolato. Alla luce della inquietante ripetitività di gravissimi casi sulla quale occorre accendere i riflettori. I familiari chiedono inoltre l’opportunità di valutare il sequestro di tutte le rispettive e ulteriori stanze che hanno ospitato la 63enne durante la degenza”, aveva spiegato il legale.

Il caso Bombaci

Il 20 settembre era infatti morto, nel reparto di terapia intensiva post operatoria, l’infermiere in pensione Gaetano Tommaso Bombaci, operato al cuore per un by pass e la sostituzione di una valvola. I familiari, assistiti dall’avvocato Giuseppe Giacoppo, hanno chiesto alla magistratura di fare chiarezza.