Si è svolta al Museo Archeologico di Tripi la mostra pittorica su Federico II commentata dal Professor Antonio Matasso dell'Università di Palermo, a cura dell'artista messinese Antonello Bonanno Conti. "Il Re Federico II è molto più probabile che passò da Tripi che non da Montalbano Elicona, dove invece dovrebbero ricordare il suo pronipote, Federico III d'Aragona." Ha esordito il Prof. Matasso per sottolineare il legame del castello normanno tripense con il sovrano svevo. "Spesso si fa confusione tra i due sovrani, entrambi di alto spessore, ma Federico II di Svevia non ebbe mai a che fare con Montalbano." La mostra di arte contemporanea ha ripercorso le tappe più importanti della vita di Federico II che ebbe un legame particolare sia con la città di Palermo che con quella di Messina. Il Professore ha inoltre sottolineato il ruolo storico di avamposto della civiltà scomparsa di Abakainon che proprio a Tripi aveva avuto origine, arrivando a estendere i suoi confini fino a Milazzo. "Per fondare Tyndaris è agli abaceni che i greci dovettero chiedere il permesso. Qui fioriva una delle più grandi civiltà premoderne, capaci di coniare una propria moneta proprio per via dell'attività commerciale decisamente prolifica per gli abitanti del comprensorio." Tripi ha infatti subito un pesante spopolamento demografico nel corso degli ultimi decenni ma già durante gli anni 50' risiedevano più di 5000 persone. Questa mostra è il secondo appuntamento culturale promosso dal Comune e dall'Amministrazione, al fine di far conoscere al territorio i tesori della propria storia archeologica. "Abbiamo intenzione di proseguire lungo questo cammino – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Aveni – la cultura è il passaggio più forte per non dimenticare la propria identità e le proprie radici etnografiche".