Il tempo all'interno del Forte Cavalli, originariamente denominato Batteria Monte Gallo e intitolato successivamente al generale piemontese Giovanni Cavalli (1808-1879) e che fa parte di una delle 22 batterie del Sistema Difensivo dello Stretto di Messina, realizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito tra il 1884 e il 1914, sembra essersi fermato.
Nella giornata di ieri, con l'apertura di un nuovo spazio espositivo, è stato possible arricchire non solo il patrimonio museale del Forte, ma approfondire la struttura riprercorrendo le funzionio di protezione che un tempo questa forniva ala Città. Grazie al Dipartimento di Medicina Legale e al XXIV Reggimento Artiglieria di Messina è sato possibile ricreare uno spazio che riproduce, in maniera fedele, un salone infermieristico, dotato di lettino, panche, armadietti e medicine.
Inoltre, sempre al Museo, sono stati donati tre nuovi pezzi: lo stemma araldico creato in pietra dall'artista locale Muscarà, il telematro, strumento di puntameto e misura del tiro dell'artiglieria terrestre e navale e un plastico che riproduce la struttura del Forte realizzato su scala 1:1000.
Il tutto ha avuto luogo di fronte alle più alte cariche militari e civili. Presente anche il Presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. Tanti inoltre i giovani presenti che, accompagnati da vari docenti di vari istituti, hnno avuto di conoscere questo luogo, la cui collocazione, domina parte della Città.
Tanti anche i percorsi che la struttura offre a tutti coloro che hanno voglia di approfondere un passato, quello della guerra, raccontato spesso dalla testimonianza diretta dei nostri nonni, che quel eriodolo hanno visto a pieno assistendo anche spesso a vere e proprie atrocità. Dietro a tali tematiche infatti, non ci si può nascondere poichè, le tematiche di ieri diventano spesso anche tematiche attuali.
Vincenzo Caruso, Direttore del Forte, ha affermato che "La ricostruzione della sala infermierisica è stata resa possibile anche grazie a varie donazioni di tanti collezionisti che con il loro impegno hanno restituito un altro pezzo di storia alla Città", inoltre ha poi aggiunto che "“Questo luogo è stato per molto tempo abbandonato ed adesso ritorna ad essere un luogo culturale e di accoglienza. Tanti giovani, gruppi medioevali e studenti, accompagnati dai loro insegnanti, vengono qui per visitare il Forte: uno spazio che permette di conoscere, attraverso le sue pietre e grazie al percorso educativo ‘Ho visto la guerra per questo amo la pace’, i fatti storici e bellici che hanno attraversato la nostra società affinché si abbia memoria di quanto accaduto e si agisca sempre meglio per il bene della collettività".
Si ricorda a tutti coloro che sono interessati a visitare il Forte, che la struttura , è aperta alla cittadinanza la prima domenica di ogni mese e permette di toccare con mano la storia studiata sui libri attraverso filmati dell’Istituto Luce, esemplari delle bombe d’aereo sganciate sulla città dagli aerei anglo-americani e le “tessere annonarie”, necessarie a ricevere pane e minestre durante il secondo conflitto mondiale.