“Vogliamo essere consultati tutte le volte che venga intrapresa ogni politica cittadina volta ai temi della vita urbana, di sicurezza e di ordine pubblico, in quanto rappresentanti di cittadini che hanno gli stessi diritti di altre categorie sociali. Non è successo”.
Così il Comitato Centro Storico Vivibile, che rappresenta residenti del Centro Storico di Messina e si adopera ai fini della vivibilità contro il degrado, e l’Associazione Centro Storico di Messina, che rappresenta gli interessi dei residenti, commercianti, turisti e fruitori.
“Per noi, e per l’accezione comune – dicono i rappresentanti Michele Bisignano e Anthony Greco -, il Centro Storico non è un quartiere come gli altri, né deve essere considerato tale solo perché sede da circa 15 anni di locali di somministrazione di bevande ed alimenti legati alla cosiddetta movida, ma è tale perché è sede del Patrimonio Storico, Architettonico Artistico e Culturale della città, sottoposto a tutela nella sua generalità. Per cui chi si deve adeguare non sono i residenti che ci hanno sempre vissuto, ma chi aprendo una attività commerciale deve trovare la compatibilità con questo luogo culturale. Piazza Navona, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna sono famose per i loro beni culturali e monumentali, e non certo per i locali della movida. A tale proposito riteniamo sia necessaria l’adozione di un Piano Commerciale che regolamenti le attività di tutti gli esercizi presenti in quel Centro Storico che proponiamo venga dichiarato legalmente quale “Area protetta a priorità residenziale”.
Ecco le proposte per garantire la sicurezza, l’ordine pubblico, il rispetto della quiete pubblica, il diritto al riposo notturno dei residenti, il rispetto di norme e dei regolamenti comunali.
“Proporre di chiudere i locali tutti i giorni alle 2 di notte, posticipando la chiusura nel caso in cui vi siano clienti presenti ai tavoli, significherebbe
fare chiudere concretamente i locali non prima delle 2,30; la proposta di consentire il consumo di bevande alcooliche non solo ai tavoli dei locali, ma anche negli spazi antistanti, creerebbe la possibilità di assembramenti”.
I due comitati chiedono alla Prefettura che gli orari di chiusura non vengano modificati e di prendere in considerazione le loro proposte.
In allegato il testo integrale della lettera inviata al Prefetto di Messina.