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Movida, cos’è cambiato rispetto all’anno scorso: “Niente karaoke né musica dalle 19 alle 21”

MESSINA – Niente karaoke, più controlli, addio alla musica dalle 19 alle 21. L’ordinanza Movida, versione estiva, ricalca quanto già fatto dalla giunta Basile nell’estate 2023. Con qualche differenza, dovuta all’aver “smussato” alcune parti del documento, come ha spiegato Massimo Finocchiaro. L’assessore, ospite della terza commissione consiliare presieduta da Emilia Rotondo, ha parlato dell’ordinanza e spiegato le novità.

L’assessore: “Il karaoke all’aperto stava diventando imbarazzante”

Finocchiaro ha esordito affermando: “Come ogni 4 mesi, nel periodo estivo e in quello invernale, il sindaco provvede all’ordinanza che interessa la movida, le attività musicali e quant’altro. Con questa delibera abbiamo mantenuto gli orari tranquillamente stabiliti, concordati e definiti con le parti dopo le varie riunioni con gli organi preposti, come la Prefettura. Queste ordinanze tengono conto di come si sta sviluppando nel tessuto nazionale il rapporto tra le amministrazioni, la cittadinanza e le attività. Queste ordinanze interessano la cittadinanza forse più delle attività, perché si preserva il diritto a divertimento e imprenditoria ma anche il diritto al riposo e al vivere sociale sereno. Avendo pure una visione di quanto succede in tutte le città turistiche d’Italia abbiamo quindi smussato qualcosa. Ad esempio, per quiete e decoro pubblico, si è tolto il karaoke all’aperto che stava diventando imbarazzante per la quiete pubblica. Poi si è tornati al giorno di riposo, affinché ce ne sia uno a settimana. E poi è stata tolta una finestra, che era però un ibrido, cioè la musica dalle 19 alle 21, che ci è sembrata una anomalia. Togliendo quel 19-21 c’è stata una sorta di sommossa, ma qualcuno non si è reso conto che si stava autodenunciando. Non c’è mai stata la musica di pomeriggio”.

Finocchiaro: “Autorizzati 5 o 6”

L’assessore ha proseguito: “Qualche gestore non ha ancora compreso come funziona la legge. Stiamo provando a fare chiarezza con incontri quasi formativi per spiegare come muoversi. In città abbiamo due nuove figure, il questore e il vice questore, che hanno una loro visione e rispetto al passato qualcosa sta cambiando. Ci sono molti più controlli di prima, perché ognuno ha la sua strategia sulla sicurezza e sul controllo. Vi posso dire che molti pensano che il semplice dj sia nella norma, invece non è così. Il locale deve avere un impianto tarato e rappresentato con una dichiarazione di impatto acustico. Il dj con la sua attrezzatura diversa è un’altra cosa”. E infine, Finocchiaro ha voluto sottolineare che “gli unici autorizzati a fare musica sono 5-6. Gli altri sono abusivi e va detto”.