MESSINA – Non è stato un passaggio a vuoto quello di ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Rosaria Calabrò, che ha interrogato il diciassettenne accusato di tentato del ferimento durante la rissa al m’Ama, lo scorso 27 agosto. Il giovane, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, ha scelto infatti di parlare fornendo la sua versione dei fatti.
Il giovane, ospitato nel carcere minorile di Acireale, attende ora la decisione del giudice che valuterà se “alleggerire” la sua posizione o mantenere la custodia per la più grave accusa di tentato omicidio.
Secondo gli investigatori, infatti, ha sferrato una coltellata al ventiduenne, ferito all’addome, come reazione a una lite soltanto verbale: era stato redarguito per essersi comportato in maniera indecorosa nei bagni. Diversa la sua ricostruzione, che ammette di aver brandito la lama ma non di aver volutamente ferito il ragazzo. Il fendente sarebbe partito nella colluttazione di una rissa in piena regola.
Il malcapitato intanto è fuori pericolo, le sue condizioni migliorano. Quando è arrivato al Papardo per le medicazioni è stato visitato e i medici hanno stabilito che la coltellata non ha compromesso gli organi, sfiorandolo solo di striscio. Appena qualche centimetro più in là e sarebbe cambiato tutto.