Ci sono alcune vecchie conoscenze delle forze dell'Ordine tra le quattro persone denunciate dalla Polizia per la maxi rissa avvenuta in una sala bingo di Contesse il 27 gennaio dello scorso anno.
Adesso la Procura ha notificato loro l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. L'atto, siglato dal PM Federica Rende, contesta a Gabriele Neroni, 38 anni, Santino Di Pietro (20), Antonio Chillè (38) e Giovanni Taglieri (44) i reati di lesioni aggravate e favoreggiamento personale (a vario titolo).
E' successo tutto in piena notte, intorno alle 4 del mattino: la sala bingo era ancora in piena attività e qualcuno all'interno era un pò alticcio. Proprio l'ubriaco si sarebbe rivolto ad una donna apostrofandola in malo modo: "che hai da guardare?". Lei, per tutta risposta, ha chiesto l'aiuto del marito che ha protestato col "colpevole", dando il via ad un'animata lite, fin lì solo verbale.
Quando uno degli addetti del locale li ha pregati di uscire perché era ora di chiudere e finirla lì o proseguire all'esterno, altrimenti avrebbe chiamato la Polizia, è scoppiato il patatrac. Uno dei contendenti ha avvisato i familiari, l'altro ha chiamato rinforzi all'esterno e i toni si stavano alzando.
Alla fine a difesa del dipendente della sala bingo si è schierato un ventinovenne che, per sua stessa ammissione, nella lite ha sferrato anche un pugno. Quel che è toccato a lui, però, è stato un vero e proprio pestaggio, ad opera di quelli che, dall'esterno, erano entrati a dare man forte agli amici. Per il ventinovenne la notte si è conclusa in ospedale con un profondo trauma cranico e varie lesioni.
La Polizia è intervenuta subito nel locale, non tutti si erano già allontanati, ma a dare loro il quadro completo di quel che era successo sono state le immagini di video sorveglianza, esterne ed interne, che hanno inquadrato praticamente l'intera fase della rissa prima e della violenta aggressione poi, col ventinovenne intervenuto a difesa del collega finito sotto una grandinata di calci e pugni.
Adesso per loro si profila l'udienza preliminare. Sono difesi dagli avvocati Nino Cacia, Salvatore Silvestro, Giuseppe Donato e Dario Cocivera.