“La verità è che Crocetta è un bluff. Noi siamo per la sfiducia, e in Aula la voteremo, ma non siamo favorevoli a firmare la mozione del M5S”. E’ drastico il deputato regionale del Pdl Nino Germanà che non ha mai risparmiato critiche al governatore, ma che sulla mozione di sfiducia la pensa come il resto del gruppo: dopo la finanziaria.
“Il primo bluff di Crocetta a Messina è per i lavoratori della Birra Triscele- spiega il deputato- Martedì è riuscito a promettere che avrebbe dato agli ex dipendenti i capannoni di Giammoro Irsap (ex Asi), dimenticando che una legge da lui voluta e firmata lo vieta. Ha promesso una cosa che non può mantenere perché la legge che ha firmato dispone che quei capannoni possano essere esclusivamente o venduti o dati in concessione ma solo tramite bando pubblico. Mi chiedo cosa dirà adesso ai lavoratori che da mesi aspettano fatti concreti”.
Quanto alla sfiducia la posizione del Pdl è stata espressa nei giorni scorsi in conferenza stampa, l’opposizione è pronta a scendere in campo tra tre mesi, dopo il voto sul bilancio. In ogni caso, qualora M5S e Lista Musumeci dovessero presentare all’Ars la mozione, gli azzurri la voterebbero in blocco. Quel che non è andato giù a Nino Germanà è stata la dichiarazione del collega del gruppo, Marco Falcone, che quando uno dei 18 firmatari della mozione di sfiducia, Pippo Currenti (Lista Musumeci) ha ritirato la firma, si è detto pronto a correre per “salvare” comunque la proposta dei grillini e consentirne l’arrivo all’Ars per il voto.
“Dopo una riunione di gruppo dalla quale è uscita una linea concordata all'unanimità, dopo una conferenza stampa nella quale lo stesso Falcone invitava ad aspettare per la sfiducia fino all'approvazione delle leggi finanziarie per non mettere la Sicilia in ginocchio, ipotizzando un rinvio fino al dopo europee, adesso Falcone non può uscirsene con posizioni personali e su un tema così delicato da farci chiedere fortemente cui prodest", spiega Germanà, che invita il presidente del gruppo Pdl a convocare i colleghi, anche in presenza dei coordinatori regionali per chiarire l’accaduto.
“Non voglio mettere in dubbio- conclude- il ragionamento sulla democrazia interna del gruppo, sono convinto che una posizione diversa è auspicabile ma che si possa tenere per esempio in un dibattito o in una votazione d'Aula su un disegno di legge: non sulla linea politica decisa e concordata all'unanimità".
Quanto alla sfiducia non c’è alcun dubbio che Germanà concorda, ricordando però che l’opposizione del Pdl è stata costante sin dal primo giorno e non è un’esclusiva dei grillini che in questo momento starebbero facendo un “balzo in avanti” per recuperare terreno davanti al loro elettorato, di fronte al fallimento di un governo regionale che alle prime battute ha “ostentato un modello Sicilia” che non c’è.
“Se arriva in Aula la voto. Altrimenti la presentiamo noi a marzo”.
Rosaria Brancato