MESSINA – Si farà luce su tutta la trafila dei soccorsi a Giovanni Grimaldi per stabilire l’esatta causa della morte. Il 76enne è arrivato al Policlinico il 26 luglio scorso dopo l’impatto con una minicar ed è spirato l’11 agosto scorso. Indagato il conducente minorenne della minicar. Ma dopo l’autopsia il quadro potrebbe cambiare.
Dopo aver effettuato l’esame medico legale sul corpo dell’uomo, infatti, il dottor Letterio Visalli ha chiesto di poter visionare le cartelle cliniche e altra documentazione medica. Il consulente della Procura ha in particolare acceso i riflettori sulle certificazioni relative ad una anestesia effettuata prima del decesso. Con questi accertamenti l’esperto della magistratura vuole accertare se la morte dell’uomo è conseguenza dell’investimento da parte del veicolo o se hanno influito o sono state determinanti “cause sopravvenute”.
I testimoni hanno infatti riferito che dopo l’impatto il 76enne era vigile. Sarebbe rimasto a lungo sull’asfalto in attesa dei soccorsi. Una ambulanza è poi arrivata senza medico, un’altra col personale ma senza la strumentazione adeguata per sollevarlo e porlo sul mezzo che doveva portarlo in ospedale. Quando finalmente ci è arrivato, l’uomo è stato ricoverato e ne è uscito dopo oltre due settimane, ma quando il suo cuore aveva ormai spesso di battere.
Il consulente medico si è riservato due mesi per verificare i risultati degli esami effettuati e l’analisi della documentazione, poi riferirà al magistrato titolare del caso per le opportune valutazioni. Non è escluso, quindi, che la lista degli indagati si allunghi
L’incidente è avvenuto il 26 luglio scorso sulla Strada Statale 114, a Briga Marina. Grimaldi è stato centrato dalla minicar condotta da un diciassettenne mentre attraversava la strada. Il ragazzo, difeso dall’avvocato Antonio Spiccia, è indagato per omicidio stradale. Il caso è in mano al sostituto procuratore dei minori Andrea Pagano.