Messina – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ospedale Papardo relativa al caso del decesso della signora Palma Benedetto, sul quale è stata aperta una inchiesta dopo la denuncia dei familiari.
“La paziente non è deceduta a causa di infezioni o per la presenza di batteri “sospetti,” come si allude nell’articolo, bensì per un aggravamento di un quadro clinico complesso caratterizzato da molteplici e severe comorbidità. Il peggioramento che ha portato la paziente al trasferimento in Rianimazione il 12 novembre scorso, e il successivo decesso in data 19 novembre, è stato causato da complicazioni delle sue condizioni generali, tra cui insufficienza respiratoria, renale ed emodinamica”, specifica in particolare l’azienda, in una nota a firma del direttore generale Catena Di Blasi.
“È importante sottolineare “che questo aggravamento” – accusato dalla donna prima del trasferimento in Rianimazione – “non può essere in alcun modo collegato ad infezioni o complicanze infettive legate al sito chirurgico, le quali erano state completamente risolte ben prima del trasferimento in Rianimazione”, sottolinea l’Azienda, a tutela della struttura e per evitare la diffusione di timore tra i pazienti.
Palma Benedetto è stata operata l’1 ottobre alla colonna vertebrale (vertebroplastica percutanea e decompressione spinale) per stenosi degenerativa bilaterale e fratture vertebrali multiple.
“Successivamente, a causa di un mancato consolidamento della ferita chirurgica e con una terapia antibiotica in corso è stata ricoverata il 24 ottobre 2024 per effettuare una revisione del sito chirurgico e consentirle medicazioni intensive, evitandole lunghi e continui spostamenti dalla propria abitazione”. precisa l’azienda.
Durante la revisione chirurgica del 24 ottobre è stato eseguito un tampone che ha rilevato la presenza di un germe, trattato con antibiotici mirati, in luogo di quelli ad ampio spettro già in corso, a partire dal 3 novembre (quando sono stati disponibili i risultati microbiologici).
L’8 novembre 2024 la paziente è stata sottoposta a un ulteriore intervento chirurgico per il posizionamento di VAC therapy, un sistema mirato a favorire una migliore guarigione della ferita. Anche in questa occasione veniva effettuato un tampone intraoperatorio i cui risultati, pervenuti dal laboratorio il 16 novembre, hanno confermato l’assenza di infezioni in corso. consentendo agli infettivologi di sospendere la terapia antibiotica, considerata non più necessaria. Il trasferimento in Rianimazione, avvenuto il 12 novembre, si è reso necessario per il peggioramento delle condizioni generali della paziente, dovuto a complicanze legate al suo quadro clinico complesso e alle gravi comorbidità tra cui sindrome metabolica, obesità, ipertensione arteriosa, insufficienza renale e peggioramento delle condizioni respiratorie ed emodinamiche”.