FRANCAVILLA DI SICILIA – La grande Protome femminile (fine VI, inizio V secolo A. C.) rappresenta uno dei pezzi pregiati dei reperti rientrati dal museo Paolo Orsi di Siracusa a Francavilla di Sicilia. Tasselli di un mosaico in via di composizione che presto darà alla luce il Museo civico archeologico di Palazzo Cagnone (edificio del XVIII secolo). I lavori sono in corso. La Protome anima anche la dialettica tra gli archeologi: è il volto di una dea? O quello di una donna, devota, che al Santuario di Demetra e Kore a Francavilla (dove fu ritrovato) offrì il manufatto in argilla per ringraziare la divinità della sua benevolenza?
Tanti i reperti inediti in arrivo nel centro dell’Alcantara, da Siracusa e da Naxos. Il Museo comincia a prendere foma “e presto, speriamo entro un mese – spiega il vicesindaco con delega alla Cultura, Gianfranco D’Aprile – sarà fruibile un percorso turistico-culturale in contesti davvero particolari. Sono certo che sarà l’inizio di un percorso importante per la rivalorizzazione della nostra cittadina, destinato certamente a fare aumentare il flusso di visitatori. Ringrazio la direttrice del Parco Naxos-Taormina, Gabriella Tigano – prosegue D’Aprile – per la competenza e il supporto. Con lei vanno ringraziati l’archeologa Maria Grazia Vanaria e chi ha progettato gli spazi, Diego Cavallaro il quale ha operato di concerto con Giuseppe Floridia”. Ad avviso del sindaco Vincenzo Pulizzi “il Museo può e deve rappresentare un punto di partenza verso un preciso obiettivo: quello del rilancio di Francavilla di Sicilia attraverso la cultura. Uno sviluppo in questa direzione è possibile”.
Parco e Comune stanno lavorando in sinergia per mettere a punto una esposizione che adesso potrà contare complessivamente su 251 pezzi (217 del vecchio antiquarium e 34 nuovi). In mostra anche i reperti che negli ultimi lustri sono stati recuperati in contrada Fanterelli, nel cuore di Francavilla.
“Uno staff di professionisti – conclude il vicesindaco D’Aprile – sta lavorando per la realizzazione di una sala immersiva. La piattaforma digitale è in allestimento e rappresenterà una innovazione che si preannuncia parecchio coinvolgente. Una sorpresa che arricchirà ancor di più il Museo”. (Carmelo Caspanello)