Kazak Tour 2018: si apre magnificamente il nuovo anno del Duo Blanco Sinacori, con tre concerti in Kazakistan e uno in Kirghizistan dal 26 febbraio al 4 marzo 2018. I chitarristi siciliani Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori non sono nuovi ad appuntamenti del genere all’estero, visto che nel corso degli anni hanno esportato la musicalità italiana – e nello specifico le peculiarità dell’atelier creativo di Almendra Music, loro etichetta di riferimento – in giro per il mondo. Il breve ma importante tour in Kazakistan arriva al momento giusto, all’indomani di un 2017 ricco di soddisfazioni per il nuovo disco Hacked Arias e in vista di un secondo attesissimo lavoro. Un’occasione importante anche per il pubblico dell’Est per vedere dal vivo le chitarre gemelle con il loro progetto discografico che sta raccogliendo ancora un notevole interesse.
Ecco il calendario di Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori nel loro primo Kazak Tour. Lunedì 26 febbraio alle 19 suoneranno a Öskemen (Ust-Kamenogorsk) nell'East Kazakhstan Regional Drama Theater; mercoledì 28 febbraio alle 19 saranno ad Aqtöbe (Aktobe) alla Concert hall del Centro Cultura «Mir Zhubanovyh» (Mondo di Zhubanov), dove suoneranno anche un brano di Ahmet Shubanov (1906-1968), compositore, musicologo e direttore d'orchestra kazako. Venerdì 2 marzo saranno nella capitale Astana, dove terranno una masterclass per gli studenti del Conservatorio al mattino, e alle 19 suoneranno alla Concert hall “Chopin” dell’Università delle Arti di Astana, con il coro dell’Università diretto da Batyrzhan Smakov. Per l’ultima data, domenica 4 marzo, il duo passerà in Kirghizistan, nella capitale Bişkek, per il concerto finale alle 18.30 alla Philharmonic Hall “Toktogul Satylganov”. Al centro dei loro spettacoli l'ultimo disco pubblicato con la factory palermitana Almendra Music: Hacked Arias (Vol. 1: Giacomo Puccini), dedicato a Giacomo Puccini.
Blanco e Sinacori sono due chitarre gemelle e speculari, due pirati delle sei corde tanto rispettosi quanto audaci. Hacked Arias (Vol. 1: Giacomo Puccini) è un disco importante: come sempre accade nelle produzioni Almendra, anche un album breve di cinque brani si rivela il punto d'arrivo di un percorso musicale, compositivo e interpretativo, colto e umano, in un catalogo discografico la cui coerenza trova la propria realizzazione nella varietà delle musiche e del pensiero che lo informa. Il secondo lavoro del Duo Blanco Sinacori è proprio questo, il manifesto cristallino e coerente di una visione artistica che guarda al passato per farlo respirare con il presente, e viceversa: l'omaggio a una 'materia vivente' con l'inedita versione chitarristica di tre celebri arie di Giacomo Puccini, vere e proprie “hit” come E lucevan le stelle (Tosca, 1899), O mio babbino caro (Gianni Schicchi, 1918), Nessun Dorma (Turandot, 1923), in dialogo con due brani di Valentina Casesa (Frammenti e Riflessi), pensati e composti per questo progetto.
Duo chitarristico nato nel 2009 con la guida di Antonello Farulli all'Accademia “Incontri col Maestro” di Imola, il Duo Blanco Sinacori ha bruciato le tappe affermandosi subito a livello internazionale con un’attività concertistica che dall’Italia ha presto incontrato il pubblico di quattro continenti (in particolare il tour in Cina), grazie a una proposta musicale che fa tesoro della grande cultura musicale italiana col preciso intento di rivitalizzare, senza populismi né banalizzazioni, l'immagine irrigidita della chitarra classica nella musica d’oggi. Blanco e Sinacori sono musicisti chiave nell'evoluzione di Almendra: il loro debutto Hacked Overtures del 2015 è diventato un titolo "storico" della label-laboratorio siciliana, lo stesso Blanco con Heptachord (in coppia col sassofonista Nicola Mogavero) ha offerto al pubblico e alla critica un altro punto di vista almendrico, tra world music, prog e musica contemporanea di scrittura. Il Duo Blanco Sinacori suona una coppia di chitarre gemelle (una mancina l’altra destra) appositamente costruite dal liutaio Vincenzo Candela. Hacked Arias estende la ricerca alle arie di Puccini, con un approccio rigoroso ma tutt'altro che museale: con questo disco il duo intende far respirare nella contemporaneità – dunque per un pubblico che ha abitudini, rituali e consapevolezze diverse rispetto a quello dell'era pucciniana – celeberrime arie d'opera accanto a brani d'autore appositamente composti, attuali e funzionali al concept.