Politica

Musolino e Germanà contro Basile, la priorità è Messina

di Marco Olivieri

MESSINA – Il rischio delle polemiche politiche è che servano più ai loro protagonisti che all’oggetto dell’intervento. E senza qui fare distinguo tra chi attacca e chi si difende, a sua volta contrattaccando. Sarà un effetto dell’amplificazione dei media ma capita anche alle campagne a sostegno di una causa. Nel caso delle critiche dei senatori Dafne Musolino e Nino Germanà al sindaco Federico Basile, al di là degli scontri e delle battute, l’importante è che non si perda di vista il fine: quello, da differenti posizioni, di tendere al miglioramento di Messina e delle sue mille priorità.

Ricapitoliamo. Dichiara la senatrice di Italia Viva: “C’è una gestione inefficiente delle risorse finanziarie del Pon Metro. Sono stati persi oltre oltre 35 milioni di risorse per Messina. Il sindaco Basile studi come amministrare la città”. E, secondo il senatore leghista, ora candidato alle Europee, l’amministrazione “ha già perso i fondi del Pon 2014-2020, restituendo una prima quota di 19 milioni di euro. Ma non è tutto: sono stati revocati i finanziamenti per i Piani di rigenerazione urbana, tra cui progetti fondamentali come la Città del Ragazzo e Torre Morandi, per un totale di oltre 100 milioni di euro, a causa della sua inabilità a rispettare il vincolo del Pnrr di chiusura a giugno 2026. Basile si ritiri”.

Lo “scippo dei fondi” e la necessità d’avviare i lavori alla Città del Ragazzo”

Ha continuato il senatore messinese: “Con il decreto legge n. 60 del 7 maggio 2024, il ministro Fitto è intervenuto per evitare la restituzione dei fondi Pnrr per i Comuni come Messina che non hanno dimostrato capacità di spesa. Il tutto  garantendo una copertura finanziaria con il Pon Plus 2021-2027 e revocando tali fondi ai Comuni inadempienti. Questo significa che progetti vitali come l’I-Hub, il parcheggio del Fosso, la Forestazione urbana, la scuola Cannizzaro Galatti, i progetti e i servizi di Messina Social City e tutta la programmazione tanto sbandierata da questa amministrazione non vedranno mai la luce”.

Al centro dei conflitti, dunque, ci sono i fondamentali fondi europei. La critica di Musolino, ex assessora delle Giunte De Luca e Basile, verte su quelli 2014-20. Quella di Germanà, ex alleato alle amministrative, anche sui fondi 2021-27. Da parte sua, il primo cittadino nega bocciature dell’Agenzia di coesione. Precisa il direttore generale Salvo Puccio: “Adesso, dopo molti mesi, è stato nominato il nuovo responsabile dell’Agenzia di coesione e, alcuni rimodulati dopo normali rilievi e osservazioni, i progetti andranno avanti. Per la Città del Ragazzo, con il Dopo di noi e la Cittadella dei servizi sociali, i rallentamenti sono stati dovuti al fatto che siamo una regione a statuto speciale. E serve pure il via libera della Regione. L’obiettivo è partire a giugno”.

Per il sindaco, la vera emergenza è il contenuto del decreto legge Coesione, voluto dal ministro Fitto: “Anche per i Comuni in regola con i tempi del Piano nazionale per la ripresa e resilienza, il governo vorrebbe utilizzare i fondi Pon Metro Plus 2021-27, già programmati e destinati a interventi pianificati dalle Città metropolitane. Il tutto per coprire misure del Pnrr che ha in parte, per motivi non certo riconducibili ai Comuni, definanziato. E ovviamente anche le economie degli Fsc 2014 – 20 avranno stessa sorte”.

“Uno scippo di fondi”, per usare una semplificazione, contro il quale l’Anci, Associazione nazionale Comuni italiani, si sta mobilitando.

L’eredità di Carlotta Previti e la centralità dei fondi europei

In questo contesto, fra fondi “perduti” e non, in base all’attuale dialettica politica, diventa centrale ricordare quanto sia fondamentale poteziare la programmazione e la progettazione. In questi anni, le Giunte De Luca e Basile si sono avvalse delle competenze dell’ex assessora Carlotta Previti. Nel presente e nel futuro, oltre alla prioritaria necessità di non perdere i progetti in corso, c’è bisogno che a livello sia di assessorato, sia di staff drigenziale del Comune, questo elemento venga potenziato.

Ci vuole più Europa

Allora, in quest’ottica, anche una polemica politica potrebbe servire per dare giusta attenzione alla centralità dei fondi europei. Altro che meno Europa. Ce ne vuole di più. Ma per programmare e costruire. Un’altra Messina è possibile, nel tempo, se, oltre le polemiche, s’intravede una sicura strada progettuale.